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Caro bollette ed emergenza energetica, un romano su due preoccupato: “Come le paghiamo?”

i risultati di una ricerca Changes Unipol: il 53 per cento dei romani dice di essere preoccupato per il pagamento delle prossime bollette. Ma soltanto uno su tre, per esempio, si dice risposto a rinunciare all’utilizzo dell’aria condizionata.
A cura di Enrico Tata
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Il 53 per cento dei romani dice di essere preoccupato per il pagamento delle prossime bollette. Ma soltanto uno su tre, per esempio, si dice risposto a rinunciare all'utilizzo dell'aria condizionata per risparmiare. Questo quanto emerge da una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sulle preoccupazioni dei cittadini in merito alla crisi energetica.

Nove romani su dieci sono intenzionati ad adottare comportamenti virtuosi per il risparmio energetico. Il 62 per cento si dice pronto a risparmiare sull'utilizzo di acqua calda e il 59 per cento sostiene che farà lavatrici e lavastoviglie soltanto a pieno carico.  Il 49 per cento degli intervistati sceglierà elettrodomestici a basso consumo e sostituirà le vecchie lampadine con quelle a led. Su termosifoni e condizionatori, i cittadini sono, tuttavia, molto più cauti: meno di un romano su due è disposto a ridurre la temperatura in inverno e soltanto il 30 per cento rinuncerà o ridurrà l'uso dell'aria condizionata in estate.

Ancora più cauti sul contenimento dei costi per gli spostamenti: il 73 per cento dei romani si muove in macchina e soltanto il 23 per cento è disposto a ridurne l'uso. Soltanto il 9 per cento si sposta quotidianamente in bicicletta, il dato più basso d'Italia (media 27 per cento). L'un per cento utilizza il car sharing, il 31 per cento si sposta a piedi e il 30 per cento usa i mezzi pubblici. Per quanto riguarda le intenzioni per i prossimi mesi, scende la percentuale di coloro che intende usare i mezzi pubblici (25 per cento) e aumenta la percentuale di coloro che si muoveranno a piedi (38 per cento). Sale di 3 punti, 12 per cento, la percentuale di coloro che utilizzeranno la bici. I romani, infine, non prevedono di cambiare automobile in tempi brevi per ridurre i consumi: solo il 23 per ceto prevede di cambiarla entro due anni, il 39 per cento è indeciso e il 38 per cento non lo farà. La scelta per la nuova auto ricade sulle ibride plug-n, per il 28 per cento, sul full electric al 17 per cento, sul diesel all'11 per cento, su benzina e gpl al 9 per cento.

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