Carlo Verdone parla ancora di cosa non va a Roma: “Era una città piena di grazia, ora non più”
"È tutto cambiato". Carlo Verdone torna a parlare della sua Roma, di quella che ha vissuto da giovane e di quella che è costretto a vivere oggi. "Era una città piena di grazia, ora di grazia non ce n'è più – dice – Per fortuna vista dall'alto, qui dove ho scelto di abitare, mi pare sempre uguale e più o meno sempre bella".
Troppo caldo a Roma secondo Carlo Verdone: "Quando ero giovane non era così"
Roma, secondo Verdone, reduce da una telefonata proprio con il sindaco Roberto Gualtieri la settimana scorsa, è cambiata in ogni aspetto. È quanto dichiarato in un'intervista rilasciata a Sette, il settimanale del Corriere della Sera. "Anche il clima si è fatto più opprimente, malsano. L'afa rende tutto nebbioso. Quando ero giovane, se si toccavano i 32 gradi dicevamo: Che afa tremenda, stanotte non si dorme. Ieri a Roma il termometro ne segnava 41, quasi dieci in più", ha dichiarato. Una Roma che, come ha dichiarato lui stesso, sembra essere diventata "il bagno a cielo aperto di un autogrill".
La Roma cambiata di Carlo Verdone
Ma non soltanto la sporcizia e i gabbiani. A far cambiare volto alla capitale è l'anima stessa della città, cambiata con gli anni. "È morto l'apparato umano di Roma. Gli artigiani, le piccole botteghe, il vetraio, il calzolaio, il tornitore. Quelle botteghe facevano un bel rumore la mattina – riflette Verdone – Ma è normale che i tempi cambino". Poi riflette su di sé: "Non sento alcun tipo di angoscia e non mi sento ancora vecchio, delle rughe non me ne frega niente".
Il Ferragosto di Carlo Verdone
Nel frattempo, prima che questa intervista fosse pubblicata, puntuale come ogni anno, Verdone ha pubblicato i suoi auguri di Ferragosto sui social. "Un buon Ferragosto a tutti, specialmente a quelli fermi sotto al sole al Palo della morte – dice Verdone – Abbiate fede, il Bullo arriverà. Passerà con la sua macchina nera. Passerà…", citando il suo film cult Un sacco bello. E fra i fan sono in molti a scrivere: "Senza di te, non c'è Ferragosto".