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Cadavere a Castel Gandolfo: l’uomo riemerso dal Lago Albano era ancora vestito

Sul ritrovamento del corpo senza vita dell’uomo nel Lago Albano a Castel Gandolfo segnalato ieri pomeriggio da un passante, l’ipotesi maggiormente accreditata dai carabinieri è che si sia trattato di un fatto accidentale. La salma verrà sottoposta ad autopsia. Il cadavere aveva ancora indosso i vestiti.
A cura di Alessia Rabbai
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I sommozzatori nel Lago Albano (Immagine di repertorio)
I sommozzatori nel Lago Albano (Immagine di repertorio)

Era ancora vestito l'uomo riemerso senza vita in superficie nel Lago Albano a Castel Gandolfo nel primo pomeriggio di ieri, giovedì 19 agosto. Indossava canottiera e pantoloni, ma non aveva con sé documenti e ciò rende difficile per le forze dell'ordine risalire alla sua identità sulla quale sono in corso le verifiche, passando al vaglio i profili delle persone scomparse. Lo stato avanzato di decomposizione nel quale è stato trovato ha reso difficile capirne l'età, ma si dovrebbe trattare di un uomo tra i trenta e i quarant'anni. Sulla vicenda indagano i carabinieri di competenza territoriale, che hanno effettuato le prime verifiche sul posto. Da quanto si apprende l'ipotesi al momento accreditata è quella di un fatto accidentale, non ci sono elementi che fanno pensare al coinvolgimento di terze persone, né che si sia trattata di una morte violenta. La salma è stata trasferita all'obitorio di Tor Vergata per l'autopsia. Gli esami faranno chiarezza sulle cause che hanno portato al decesso.

Il cadavere trovato a 100 metri dalla riva

Era primo pomeriggio quando è arrivata la chiamata alla Sala Operativa dei vigili del fuoco e ai carabinieri per la segnalazione da parte di un passante di quella che sembrava essere la sagoma di un uomo nel Lago dei Castelli romani. Il corpo senza vita è stato avvistato a 100 metri dalla riva a largo di via dei Pescatori da un passante, che stava facendo una passeggiata insieme alla moglie. A riportarlo sull'arenile i sommozzatori, che sono entati in acqua e lo hanno raggiunto. Un drammatico rinvenimento che ieri si unisce a quello della donna di settantadue anni trovata morta nel Tevere all'altezza del viadotto di Mezzo Cammino all'altezza del ristorante Anaconda, anche lei recuperata dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Due i cadaveri rinvenuti nella stessa giornata tra Roma e dintorni.

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