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Buzzanca, rinviata a giudizio la compagna: “Convinse Lando a sposarla per l’eredità, ma lui stava male”

Avrebbe abusato dello stato di “deficienza psichica” di Lando Buzzanca per convincerlo a sposarla e ottenere l’eredità: per questo Francesca Lavacca, aka Francesca Della Valle, è stata rinviata a processo.
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra Francesca Lavacca, a destra Lando Buzzanca.
A sinistra Francesca Lavacca, a destra Lando Buzzanca.

Avrebbe abusato delle condizioni di "deficienza psichica" del compagno per sposarlo. Così, dopo anni di polemiche, dichiarazioni da parte dei figli e lunghe indagini, la compagna di Lando Buzzanca, Francesca Lavacca, è stata rinviata a giudizio con l'accusa di circonvenzione di incapace. Il processo inizierà il 3 giugno del prossimo anno: il figlio dell'attore, Massimiliano Buzzanca, si è costituito parte civile. La sua richiesta, assistito dall'avvocato Sergio Stravino, è quella di 100mila euro di danni. 

Perché la compagna di Lando Buzzanca, Francesca Lavacca, è stata rinviata a giudizio

Per comprendere perché la compagna di Lando Buzzanca, Francesca Lavacca, in arte Francesca Della Valle, è stata rinviata a processo, occorre tornare indietro nel tempo, al 2021. All'epoca Buzzanca, morto nel dicembre 2022, aveva 86 anni. Non stava bene di salute: entrava e usciva da ospedali, rsa e cliniche riabilitative per un disturbo del linguaggio dopo una caduta in casa. È proprio in quel periodo così delicato, però, che Francesca Lavacca ha fatto affiggere le pubblicazioni di matrimonio fra i due nel comune di Canosa di Puglia, dove risiedeva.

"Lando Buzzanca é morto nel pieno possesso delle facoltà mentali", si è difesa online una volta scattate le indagini Lavacca. Ma non è bastato.

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Oggi la Procura di Roma, proprio per questo, l'ha rinviata a giudizio. Come riportato dall'edizione romana de il Messaggero, la donna è accusata di circonvenzione di incapace poiché, secondo la Procura, avrebbe abusato dello stato di deficienza psichica dell'attore. Come scritto nel capo d'imputazione, lo avrebbe indotto "a contrarre matrimonio ben consapevole delle sue condizioni psicofisiche inidonee alla libera autodeterminazione, atto in forza del quale diveniva erede a seguito del decesso avvenuto il 18 dicembre 2022".

La richiesta di risarcimento danni dal figlio di Buzzanca

Come anticipato, Massimiliano Buzzanca, figlio dell'attore, si è dichiarato parte civile nel processo e chiede a Lavacca 100mila euro di risarcimento danni. Pochi mesi prima della morte del padre, mentre il medico che lo aveva in cura descriveva Buzzanca "denutrito e senza denti", come "la tragica ombra di se stesso", la donna si era esposta in televisione e sui social contro il figlio. Diceva che "aveva condannato a morte il proprio padre laddove, invece, lo stesso, insieme al fratello, si prendeva quotidianamente cura del proprio genitore", scrivono nell'atto di costituzione di parte civile.

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