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Bombe carta su Don Coluccia, il ‘prete coraggio’ che combatte la criminalità e lo spaccio

Sono stati lancitati petardi e bombe carta control Don Antonio Coluccia, ‘prete coraggio’ originario di Lecce che si impegna contro la criminalità organizzata e lo spaccio da ben 25 anni.
A cura di Beatrice Tominic
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Da ben 25 anni Don Antonio Coluccia, sacerdote 47enne originario di Specchia, nella provincia di Lecce, si schiera contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droghe, accogliendo e aiutando gratuitamente giovani con problemi legati all'uso di sostanze stupefacenti. Il prete coraggio, ormai divenuto famoso per le attività di contrasto alla droga che da più di un anno si trova sotto scorta, è stato nuovamente vittima di attacchi nei suoi confronti.

Nella giornata di sabato scorso, 5 marzo, infatti, ci sono state nuove intimidazioni nei confronti di Don Coluccia mentre si trovava al Laurentino 38 per parlare di legalità insieme ad alcuni giovani: contro di lui, infatti, sono stati lanciati petardi e bombe carta. Dopo aver partecipato, qualche giorno prima, ad una fiaccolata organizzata in solidarietà ad un barista picchiato all'interno del suo locale, nel quartiere Laurentino. Nella stessa zona, inoltre, Don Coluccia non manca di essere operativo facendo ronde notturne antidroga: il suo impegno, così forte negli anni, è stato riconosciuto anche dagli stessi agenti della polizia che lo ha insignito del titolo di "poliziotto ad honorem" lo scorso anno, nel mese di settembre.

Don Antonio Coluccia nel mirino della criminalità da anni

Non è la prima volta che Don Coluccia viene preso di mira per il suo impegno contro lo spaccio e il crimine. Già nel 2014, infatti, il prete coraggio, negli ultimi tempi attivo nel quartiere San Basilio, è stato minacciato di morte e, l'anno dopo, è stato colpi da alcuni colpi di pistola, mentre l'anno ancora successivo, nel 2016, ha ricevuto una busta con un proiettile e il messaggio: "Prete, parli troppo." Nel 2018, invece, proprio nel suo paese di origine, a Specchia, qualcuno ha sparato alcuni colpi di pistola contro i finestrini della sua automobile proprio per aver partecipato, anche in questo caso, ad un altro incontro sulla Legalità a Supersano, un'altra cittadina in provincia di Lecce.

L'ultimo atto intimidatorio nei confronti di Don Coluccia è accaduto, però, lo scorso 27 ottobre, quando, nella notte, è stato danneggiato il muro laterale per impedire l'ingresso alla palestra di pugilato allestita a San Basilio proprio dal sacerdote 44enne: a terra, in quell'occasione, è stato lasciato a terra un disegno con il cemento rapido, due occhi come monete e un tappo come bocca, come minaccia per farlo stare muto.

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