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Birra del Borgo, dal successo alla crisi: a rischio 42 dipendenti e i locali di Roma

La multinazionale che ha rilevato l’azienda Birra del Borgo ha annunciato il licenziamento di circa 42 dipendenti su 72 che lavorano nel reparto commerciale e nel marketing. A rischio anche i locali di Roma.
A cura di Beatrice Tominic
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La pandemia non ha risparmiato davvero nessun esercizio o attività commerciale e anche Birra del Borgo, in questi primi mesi del 2022, si trova ad affrontare una profonda crisi. L'azienda, nata nel 2005 a Borgorose, un paesino in provincia di Rieti situato nell'alta Valle del Salto, al confine fra Lazio e Abruzzo, da gennaio sta affrontando una fase delicata che rischia di culminare con il licenziamento di una quarantina di dipendenti (sui 72 attuali).

La multinazionale belga che ha rilevato l'azienda, la leader nel settore birrario Ab InBev, che possiede già altri marchi famosi di birra fra cui la Corona, la Beck's e la Tennent's, in questo periodo sta mettendo in atto un ridimensionamento dell'impresa, annunciando la possibilità di chiusura dei due locali che si trovano nella città di Roma, in zona Prati e a piazza Bologna; il termine dell'esperienza all'interno dello stabilimento di Collerosso, birrificio e laboratorio chimico e, soprattutto, il rischio di variazione contrattuale o licenziamento di 42 dipendenti su 72.

I 42 dipendenti a rischio

La decisione presa dalla multinazionale è chiara: l'azienda di Birra del Borgo deve subire delle variazioni sia dal punto di vista operativo che da quello organizzativo. Per farlo, però, come abbiamo vista, circa una quarantina di dipendenti rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.

Anche se il fondatore aveva già abbandonato l'impresa nel 2019, l'azienda non sembrava essere in crisi. In questo ultimo mese di gennaio, però, durante una call con i dipendenti, seguita poi da un'email riepilogativa, la multinazionale ha comunicato la decisione presa sui licenziamenti di 42 lavoratori appartenenti, per la maggior parte, ai reparti commerciale, di marketing e delle attività locali. Appresa la notizia, i sindacati sono stati immediatamente avvertiti ed è iniziato il confronto con l'azienda.

Lo stabilimento salvato da un dipendente

Una delle prime chiusure volute dalla multinazionale avrebbe riguardato lo stabilimento di Collerosso, sede dei birrificio e, dal 2015, del laboratorio chimico di ricerca e di controllo qualità che si trova a Borgorose. Come si apprende da un post pubblicato nella pagina Facebook del birrificio, però, lo stabilimento è salvo. Uno degli storici birrai che prima lavoravano nell'azienda di Birra del Borgo, Matteo Corazza, infatti, ha deciso di acquistare il birrificio, oggi dedicato alle fermentazioni non convenzionali. Sul social network, dove non apparivano aggiornamenti dallo scorso novembre, il 28 gennaio è proprio Matteo Corazza a dare la notizia: "Dopo la cessazione da parte di BdB, ho rilevato lo storico birrificio e mi preparo per la mia nuova avventura da produttore, con la passione di sempre!"

La riapertura dei locali di Roma

Anche i due locali di Birra del Borgo che si trovano a Roma si sono avvicinanti pericolosamente alla chiusura. Nella giornata del 18 gennaio, nella pagina Facebook dell'Osteria di Birra del Borgo, in via Silla nel quartiere Prati, è stato pubblicato un post che annunciava la chiusura del locale fino a data da destinarsi: "Comunicazione importante. Abbiamo cercato di resistere fino all’ultimo ma purtroppo siamo costretti a chiudere, temporaneamente, l’Osteria. Rimanete sintonizzati vi comunicheremo tramite social la riapertura, speriamo il prima possibile perché…  già ci mancate." Quattro giorni dopo un altro messaggio simile è comparso anche nella pagina dell'altro locale, situato a piazza Bologna, Il Bancone di Birra del Borgo.

Entrambe le birrerie, però, sono riuscite a scongiurare la chiusura definitiva. Il 26 gennaio, una decina di giorni dopo circa, è stata annunciata la riapertura di entrambi i locali, rigorosamente sui social network, ma con orari ridotti.

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