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Bimba di 7 anni confeziona dosi di droga, dice alla mamma piangendo: “Voglio tornare a casa”

Dalle intercettazioni ambientali emerse dall’auto utilizzata nello spaccio ai Castelli Romani, è emerso come la bambina coinvolta nel confezionamento delle dosi dalla mamma, piangendo le aveva chiesto di riportarla a casa.
A cura di Alessia Rabbai
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"Voglio tornare a casa". Sono le parole della bambina di sette anni sfruttata dalla mamma e dalla nonna, entrambe finite in carcere, costretta a seguirle mentre erano occupate nello spaccio di droga e a confezionare dosi di cocaina. Nell'ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri e letta da Fanpage.it, oltre ai capi d'imputazione degli arrestati e alle disposizioni sono riportate le trascrizioni delle intercettazioni ambientali in auto. Tra queste emergono accuse sulle responsabilità rivolte alla mamma nei confronti della figlia minorenne. In particolare in una conversazione che risale al 24 marzo scorso la bambina "consapevole dell'attività illecita della madre, inizia a implorarla piangendo con tono spaventato ‘voglio andare a casa'".

La mamma minacciava la figlia minorenne

La donna, nonostante le continue richieste della piccola che l'ha scongiurata di portarla via, ha continuato a preparare le dosi di sostanza stupefacente destinate allo spaccio, minacciando la figlia per i suoi "capricci". Il giorno successivo, come si legge nelle carte, la donna a bordo della Volkswagen Golf, ha ordinato alla bambina di confezionare "due pezzi, facendosi passare altrettante buste per preparare gli involucri – scrive il gip – Indubbio che si tratti di confezionamento e cessioni di droga". Le intercettazioni hanno permesso di appurare come "in occasione delle varie cessioni di stupefacente fosse presente la minore – scrive nelle conclusioni il giudice – che partecipava attivamente all'attività illecita, preparando le buste e avvisando la madre della presenza dei carabinieri".

L'operazione antidroga ai Castelli Romani

La vicenda si inserisce nel quadro dell'operazione antidroga messa in atto dai carabinieri coordinati dalla Procura di Velletri nell'area dei Castelli Romani, nella provincia Sud di Roma, le cui indagini sono partite nel gennaio del 2021. Disposizioni quelle del gip che hanno portato all'arresto di otto persone, due delle quali, la mamma e la nonna della bambina, si trovano in carcere, mentre le restanti sei ai domiciliari. La bimba, rispettivamente figlia e nipote delle due, spesso le accompagnava nella loro attività di spaccio, seduta sui sedili posteriori della vettura. Un'attività illegale che le donne svolgevano nella maggior parte dei casi di sera e durante la notte, con 50 episodi di spaccio di cocaina, per un totale di circa 2000 euro di guadagni giornalieri.

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