Baby ladri rubano car sharing: il trucco della centralina illegale per far partire l’auto senza carta di credito

Avevano rubato l'auto di un car sharing usando una centralina elettronica illegale. Sono stati denunciati per ricettazione quattro ragazzi di cui tre minorenni. È successo la sera di martedì 2 settembre in viale Marconi a Roma. I carabinieri della stazione San Paolo hanno fermato una vettura per un controllo, quando hanno scoperto che era di proprietà di una società di car sharing. Solo che i guidatori non l'avevano affittata.
Quattro ragazzi, di cui tre minorenni, denunciati per ricettazione
Controllando il mezzo i poliziotti hanno facilmente notato un dispositivo collegato al veicolo: una centralina elettronica illegale con cui era stata clonata la chiave di avviamento. L'auto rubata presentava anche una targa diversa rispetto a quella registrata. I fermati sono quattro ragazzi originari della Bosnia-Erzegovina. Uno di questi, un 16enne, era destinatario di un provvedimento del tribunale Minorenni in cui si disponeva la custodia cautelare in carcere, ed è stato, quindi, arrestato e condotto all’Istituto Penale Minorile di Casal del Marmo. Gli altri tre ragazzi, due di 15 e 17 anni e uno di 23 già noto alle forze dell’ordine, sono stati denunciati a piede libero per ricettazione.
Come funzionano le centraline elettriche per i furti d'auto?
Quello trovato dai carabinieri era un dispositivo con cui i ladri riescono a "clonare" la chiave di avviamento. Si collega alla presa diagnostica dell'auto, la stessa a cui si connettono i meccanici per effettuare le loro misurazioni, dopodiché la centralina genera una "chiave elettronica", che il sistema elettrico della macchina riconosce come autorizzata. A quel punto il motore può partire. I quattro ragazzi fermati nella sera di martedì, però, non si sono ricordati che a quel punto potevano anche togliere la centralina.
Diverso è il metodo per aprire e avviare le auto che funzionano con tecnologia keyless. È chiamato il "Relay Attack" e servono due persone: una vicina alla chiave vera, l'altra vicina all'auto. La prima deve avere un amplificatore che ritrasmette il segnale della chiave originale, la seconda deve essere in possesso di un ricevitore che possa catturare quel segnale e "far credere" alla macchina che la sua chiave è vicina.