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Autisti licenziati dopo video virali sui social, sindacati contro Atac: “Deve difendere i dipendenti”

I sindacati attaccano Atac per aver sospeso o licenziato gli autisti diventati protagonisti di video virali, in cui i passeggeri li riprendevano soprattutto mentre usavano il cellulare alla guida.
A cura di Natascia Grbic
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Una situazione "grave e insostenibile": così i sindacati Usb Lavoro Privato Trasporti Roma e Lazio e Orsa TPL Lazio hanno definito le sospensioni e i licenziamenti degli autisti Atac in seguito alle segnalazioni social degli utenti.

"L'azienda anziché porre un freno fa seguire contestazioni disciplinari – spiegano i sindacati in una nota – Lavoratori che ogni giorno sì interfacciano con l'utenza con difficoltà per i continui disservizi generati da anni di dirigenza non all’altezza dei propri compiti e dai mancati investimenti di una politica che non facilita il trasporto pubblico ma incrementa un servizio privato totalmente inefficiente".

I sindacati si riferiscono ai numerosi licenziamenti e sospensioni avvenute soprattutto negli ultimi tempi in seguito a video diventati virali sui social. Immagini che spesso mostrano i conducenti parlare al cellulare mentre guidano, una condotta vietata dal codice della strada. In seguito a questi episodi, Atac ha preso provvedimenti molto duri nei confronti dei lavoratori, allontanandoli dal servizio.

"Vi vogliamo ricordare – continua la nota – che ormai sono innumerevoli le aggressioni subite dal personale, non per colpe personali ma per inefficienze aziendali. Azienda che si guarda bene dal difendere i propri dipendenti, non basta dichiararsi parte civile su un eventuale giudizio futuro, ma dovrebbe rendersi protagonista attiva nel difendere il proprio personale. Continuiamo ad assistere ad un’utenza inferocita contro il personale fomentata da giornalisti mediocri che si divertono a filmare, fotografare e scrivere di situazioni che coinvolgono lavoratori, secondo loro poco consone. La realtà è che ritraggono particolari attimi che difficilmente corrispondono a verità".

"Diffidiamo l’azienda nel continuare a procedere con la metodologia della sospensione dal servizio – concludono – L’azienda deve prendere immediatamente le distanze da certe metodologie e assumersi le proprie responsabilità; per la disciplina c'è il personale ispettivo che ha la facoltà di verificare e segnalare eventuali comportamenti anomali dei dipendenti".

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