Augusto Pennacchi portava il casco nell’incidente mortale, legale della famiglia: “Impatto troppo violento”

"L'uomo che ha investito Augusto sembra fosse positivo ad alcool e droga". Un'indiscrezione che è però ancora al vaglio delle indagini degli inquirenti. A dichiararlo a Fanpage.it è il legale della famiglia di Augusto Pennacchi, il diciottenne alla guida della sua moto, coinvolto il primo giugno in un incidente stradale a Palombara Sabina e deceduto dopo una settimana all'ospedale Gemelli di Roma dove era ricoverato. Trattandosi di una morte cerebrale la famiglia ha acconsentito alla donazione di organi, che hanno salvato la vita di quattro persone.
Lo scontro mortale è avvenuto con un ventisettenne alla guida di una moto Honda Sh, ricoverato al San Camillo di Roma. Il giovane non sarebbe più in pericolo di vita.
La ricostruzione dell'incidente: "Augusto portava il casco ed era nel giusto senso di marcia"
La dinamica dell'incidente non è stata ancora confermata, ma dai primi rilevi sembrerebbe che ad aver invaso la corsia sia stato il ventisettenne alla guida dello scooter. Augusto Pennacchi invece si trovava nel giusto senso di marcia in direzione Palombara. "Arrivati sul luogo dell'incidente, la moto di Augusto era all'estrema destra della sua corsia", racconta il legale della famiglia. Lo scooter del ventisettenne invece, nella curva in cui è avvenuto il sinistro, era controsenso. "Da una prima dinamica ipotizzata sembrerebbe che il ventisettenne nel sorpassare un'altra macchina abbia invaso la corsia dove si trovava Augusto e lo abbia colpito in pieno". L'impatto è stato forte per entrambi i conducenti dei veicoli, che sono stati portati in due ospedali diversi. Augusto Pennacchi è stato portato in codice rosso al Gemelli di Roma, mentre il ventisettenne al San Camillo.
Nonostante il diciottenne portasse il caso al momento del sinistro, il trauma cranico è stato fortissimo. "Non sappiamo se si sono scontrati testa a testa oppure se Augusto abbia sbattuto contro la plancia dello scooter, ma l'impatto più drammatico lo ha avuto certamente lui". Il diciottenne infatti è arrivato al Gemelli in condizioni già disperate e i giorni successivi non sono stati incoraggianti. "I medici hanno dato sempre meno speranze alla famiglia, fino alla morte cerebrare annunciata dopo sei giorni".
I risultati dei test tossicologici: "Se confermati sarebbe omicidio stradale aggravato"
Il ventisettenne ricoverato al San Camillo di Roma a più di una settimana dall'incidente sarebbe fuori pericolo, trasferito in reparto resta al momento in ospedale. Oltre alla dinamica dell'incidente vitale per le indagini sono gli esami tossicologici sul ventisettenne. Sembrerebbe che il giovane alla guida della Honda Sh fosse positivo ad alcool e cocaina. Un dettaglio che se confermato a processo aggraverebbe la posizione del ventisettenne. "Se si confermasse questa dinamica dal punto di vista legale si tratterebbe di omicidio stradale aggravato", conferma il legale della famiglia Pennacchi.