Assalto al pullman dei tifosi di basket, il 20enne fermato in lacrime: “Mi dispiace, vorrei scusarmi con la famiglia”

In lacrime davanti all'avvocato. "Mi dispiace, vorrei scusarmi con la famiglia". Queste le prime dichiarazioni espresse da uno dei tre fermati per l'assalto al pullman di tifosi di basket, il più giovane, Kevin Pellacchia, davanti al legale che lo assiste, Andrea Vella. Gli interrogatori nei confronti del ventenne, così come per Manuel Fortuna di 31 anni e Alessandro Barberini di 53, non sono previsti per oggi e, di conseguenza, non sono previste neppure le relative convalide degli arresti. I tre, ultras della Sebastiani basket legati all'estrema destra, sono stati trasferiti in carcere ieri sera, lunedì 20 ottobre 2025, con l'accusa di omicidio volontario.
Le indagini in corso: le ricostruzioni degli inquirenti
Secondo quanto ricostruito durante le indagini, serratissime, iniziate poco dopo il terribile assalto, i tre dopo aver cercato dei contatti durante il match si sarebbero appostati lungo la superstrada Rieti-Terni dopo la partita al Palasojourner e avrebbero atteso l'arrivo del pullman, carico dei 47 tifosi toscani. Ad assalire il pullman gli ultras che, nascosti fra la vegetazione e a volto coperto, avrebbero iniziato a lanciare massi e mattoni. Uno di questi ultimi ha colpito il parabrezza. E ha colpito uno dei due autisti, morto poco dopo. Si chiamava Raffaele Marianella e aveva 65 anni, sarebbe andato in pensione fra poco più di un mese.

Sul posto sono immediatamente arrivate, allertate dalla scorta del pullman, le forze dell'ordine che hanno subito aperto le indagini. Gli ultras hanno poi raggiunto le automobili parcheggiate sotto a un cavalcavia a piedi, sono saliti a bordo e scappati su tre auto. Una di queste è stata bloccata dalle forze dell'ordine. Decisivo, oltre alle testimonianze dei presenti raccolte al loro arrivo e alle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, proprio il racconto di uno dei sospettati, bloccato dagli inquirenti mentre cercava di allontanarsi in auto con due degli altri ultras fermati.
Le prime dichiarazioni di uno dei fermati: "Piange, dice che gli dispiace"
I tre fermati sono stati trasferiti in carcere, ancora in attesa di interrogatorio. Nel frattempo, però, uno di loro ha avuto modo di incontrare, anche se per breve tempo, il suo avvocato. "Non abbiamo parlato di domenica sera – ha dichiarato il legale che assiste Pellacchia, l'avvocato Andrea Vella all'agenzia Ansa – È molto provato e dispiaciuto, piange, vorrebbe chiedere scusa e parlare con i familiari della vittima".