Arrestato Gaetano Vitagliano che riciclava soldi nei bar romani: si nascondeva in un attico a Dubai

Riciclava soldi sporchi provenienti dalla vendita di droga nei bar e ristoranti della capitale, fra cui gli storici "Mizzica!" in via Catanzaro e in piazza Acilia, il 48enne Gaetano Vitagliano, superlatitante preso a Dubai ritenuto essere il cassiere del cartello scissionista del clan Amato Pagano. Estradato in Italia, dopo che si era rifugiato negli Emirati Arabi Uniti per sfuggire ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Roma a seguito della condanna a quattro anni e 10 mesi mesi per riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, come ricorda il Mattino, è arrivato due giorni fa all'aeroporto di Roma Fiumicino. Non appena sbarcato, è stato trasferito in carcere: l'indagine è stata svolta dalla Squadra Mobile di Napoli, che lo teneva sotto controllo negli Emirati.
Il superlatitante Vitagliano si era rifugiato da un anno in un lussuoso superattico in un quartiere residenziale della città, Dubai Marina. Non è il primo nome legato agli scissionisti preso negli Emirati Arabi: prima di lui sono stati trovati in quei territori anche arrestati Bruno Carbone, Raffaele Mauriello e Raffaele Imperiale.
La maxi inchieste
Quello di Gaetano Vitagliano è uno dei nomi che compare nell'operazione Babylonia, conclusa nel giugno del 2017, con l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata per l'estorsione, usura, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita. A seguito dell'operazione, sono stati confiscati beni dal valore di 300 milioni di euro.
Fra le persone coinvolte, come anticipato, anche Vitagliano: a lui sono stati confiscati quattro locali romani, fra cui gli storici bar "Mizzica!" (foto in apertura). Nel 2018 è stato arrestato insieme ad altre 21 persone durante un'inchiesta che ha portato al sequestro di immobili, società e conti corrente per un totale di 280 milioni di euro.