Anziano ucciso a calci e pugni nella sua casa: badante condannata a dieci anni per omicidio

Una donna di 48 anni è stata condannata a dieci anni di carcere in primo grado per omicidio preterintenzionale, un suo amico a dodici. Secondo l'accusa, avrebbero picchiato a morte il 65enne Vincenzo Fortini, di cui lei avrebbe invece dovuto prendersi cura. La donna, infatti, era la sua badante. L'uomo è morto a causa delle botte, dopo essere stato colpito diverse volte con calci e pugni. A trovare il 65enne riverso sul pavimento della sua abitazione, l'ex marito dell'imputata, inizialmente indagato per omissione di soccorso e poi prosciolto dalle accuse. La vicenda è riportata da Il Corriere della Sera.
In cambio di vitto e alloggio la donna avrebbe dovuto accudire il 65enne, affetto da una profonda depressione e bisognoso di aiuto per svolgere alcuni compiti di vita quotidiana. Secondo il pubblico ministero, Fortini sarebbe stato ucciso durante la somministrazione di un farmaco che gli avrebbe provocato una forte crisi psicotica. Ma a scatenare le furie della donna sarebbe stato un documento medico portato in casa da Fortini dopo essere stato visitato da uno psichiatra al pronto soccorso. Nel referto c'era scritto che aveva partecipato a una serie ‘di festini a base di alcool e altre delizie‘. Non è noto se questa cosa sia vera o frutto della fantasia dell'uomo, ma per il pm la donna aveva paura di essere cacciata dall'abitazione. E quindi avrebbe picchiato il 65enne, aiutata dal suo amico, morto per le percosse.
Il legale della donna nega il suo coinvolgimento nella morte dell'uomo. "Non l'ha mai toccato", ha dichiarato. La prossima tappa, per scoprire cos'è accaduto veramente all'uomo, nel processo di appello.