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Antica Roma: come e perché Nerone ha fatto assassinare la madre Agrippina

Nerone rimane nella storia per essere stato il quinto imperatore romano, l’ultimo della dinastia giulio-claudia, il più folle che Roma abbia mai avuto. Regnò dal 54 al 68 d.C. e da molti storici a lui contemporanei fu considerato un tiranno, responsabile di terribili eventi, come il grande incendio di Roma del 64. Tra i delitti indicibili a lui attribuiti c’è il famoso omicidio ai danni di sua madre, Agrippina.
A cura di Paola Palazzo
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Nerone rimane nella storia per essere stato il quinto imperatore romano, l'ultimo della dinastia Giulio-Claudia, di lui la storia ci ha consegnato un'immagine a tinte fosche. Regna per quattordici anni, dal 54 al 68 d.C., e viene descritto dagli storici a lui contemporanei come un tiranno, responsabile di terribili eventi, tra cui il grande incendio di Roma del 64. In tempi recenti la sua figura è stata rivalutata dagli storici, che considerano i suoi atteggiamenti "fuori dalle righe" tipici della maggior parte degli imperatori. Tra i delitti indicibili a lui attribuiti c'è il famoso omicidio ai danni di sua madre, Agrippina.

Da Agrippina minore a imperatrice romana

Lucio Domizio Enobarbo, meglio conosciuto come Nerone, nasce nel 37 d.C., dalle nozze combinate tra la madre Agrippina minore e un uomo da lei odiato e più grande di trent'anni. Nel 50 Agrippina, grazie alla sua ipnotica avvenenza e personalità, convince l'imperatore Claudio a sposarla. Manca un particolare: Agrippina è sua nipote. Niente di troppo scandaloso per l'epoca e il problema viene risolto con una rapida legge che permette ai due di convolare a nozze. Agrippina acquisisce il titolo di Augusta e diventa molto popolare grazie al suo invidiabile carisma. Ecco che ricompare la figura del giovane Nerone. Sua madre convince l'imperatore ad adottarlo e designarlo come erede al trono, calpestando il legittimo aspirante: Britannico, figlio naturale di Claudio. Nerone è il classico figlio un po' scapestrato. Non ama studiare, le armi non fanno per lui e si lascia andare ai vizi. Da bambino, mentre la madre rimane invischiata in una congiura ai danni del fratello Caligola, vive per alcuni anni con la zia Domizia Lepida e grazie a lei sviluppa una passione per il teatro e la danza. Ma Agrippina ha in mente tutt'altro futuro per il figlio e lo fa sposare con Claudia Ottavia, figlia dell'imperatore e dell'ex moglie defunta Messalina.

L'omicidio di Agrippina

Le cose si complicano quando l'imperatore Claudio sembra avere dei ripensamenti su Nerone. Secondo quanto riportato dallo storico Tacito, Agrippina decide di intervenire e risolve il problema alla vecchia maniera: Claudio muore avvelenato da un piatto di funghi. Nel 54, all'età di diciassette anni Nerone viene eletto imperatore. A questo punto Agrippina raggiunge il massimo potere per una donna di quell'epoca e per i primi tempi governa affianco al figlio. Ma l'idillio dura poco. Col passare del tempo il rapporto madre-figlio si fa turbolento: Nerone è soffocato dalla incessante presenza della madre. D'altra parte lei non accetta il suo stile di vita libertino. Nerone si invaghisce di una ex-schiava, la liberta Atte, tanto da preferirla a sua moglie Ottavia. L'imperatore, stufo di Agrippina, nomina suoi consiglieri il politico romano Afranio Burro e il filosofo Seneca. Le tensioni aumentano dopo la misteriosa morte di Britannico (probabilmente avvelenato da Nerone) tanto che Agrippina viene allontanata dalla corte. Pochi anni dopo, temendo una congiura contro di lui, Nerone decide di uccidere sua madre. Un'impresa tutt'altro che semplice. Dopo la morte di Britannico, un altro avvelenamento è impensabile. Organizza, quindi, un'imboscata. Una notte, di ritorno da una festa a Baia (Napoli), la nave di Agrippina viene affondata. Ma lei riesce miracolosamente a salvarsi e si rifugia nella sua villa. Nerone ci riprova, questa volta con successo: il 23 marzo del 59 i suoi sicari irrompono nell'abitazione di Agrippina e la uccidono.

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