58 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ancora nessuna traccia del corpo di Samuel, inghiottito 2 mesi fa dalle acque del lago di Bracciano

Il 25 giugno, ormai quasi due mesi fa, Samuel Boujadi si è immerso nelle acque del lago di Bracciano insieme a un amico. E così, quella che per il 22enne turista olandese doveva essere una piacevole vacanza in Italia, si è trasformata in una tragedia: Samuel non è più riemerso, e da due mesi si cerca senza successo il suo corpo nel lago.
A cura di Natascia Grbic
58 CONDIVISIONI
Immagine

Sono passati quasi due mesi da quando Samuel Boujadi è scomparso nelle acque del lago di Bracciano. Le ricerche del ragazzo, 22enne turista olandese, sono proseguite senza sosta sia da parte dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, sia da parte di mezzi privati contattati dagli amici e dalla famiglia in seguito a una raccolta fondi lanciata sul web. Ma del corpo del giovane Samuel, ancora nulla. Nessuna novità, dichiarano fonti delle forze dell'ordine che lavorano sul caso. La famiglia spera che la salma – a questo punto non c'è più nessuna speranza di trovare il ragazzo vivo – venga restituita dal lago il prima possibile. Ma Bracciano ha punti molto profondi, anche decine e decine di metri, e non è semplice per chi scandaglia le acque, riuscire a individuare qualcosa.

La scomparsa di Samuel nel lago di Bracciano

Era il 25 giugno quando Samuel Boujadi si è immerso nelle acque del lago di Bracciano senza riemergere. Con lui c'era un amico di vecchia data, che ha lanciato l'allarme non appena ha visto che il ragazzo non tornava più da quella nuotata che si era messo in testa di fare. "Un attimo prima nuotavo col mio migliore amico, quello dopo stavamo cercando il suo cadavere", ha dichiarato l'amico che era con lui in un'intervista rilasciata a un giornale olandese. "Quando Samuel ha cominciato a nuotare, non mi rendevo conto che probabilmente intendeva attraversare l'intero lago. Ha nuotato ancora e ancora. Così lontano che ho sentito che qualcosa sarebbe potuta andare storto. Ho iniziato a urlare e urlare, ma lui non mi sentiva più". Vedendo che Samuel non tornava, l'amico ha deciso di prendere la macchina e provare a raggiungerlo in questo modo. " Solo allora ho capito davvero quanto fosse grande il lago: il mio giro durava già mezz'ora, figuriamoci se dovevi farlo mentre nuotavi. Col passare del tempo, il mio panico è aumentato. Ho mostrato la foto di Samuel alle persone che ho incontrato, esplorato il lago in vari luoghi, ma senza successo. Il coraggio mi è venuto meno. Sapevo che dovevo fare un rapporto ufficiale sulla sua scomparsa. L'ho trovato molto pesante. I miei peggiori sospetti sono stati lentamente ma inesorabilmente confermati".

58 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views