Aggrediscono due 17enni sordi per derubarli: 7 ragazzi a processo

È successo a pochi passi dal Vaticano, il 5 marzo scorso, vicino al centro commerciale Aura, nel quartiere Aurelio: 7 ragazzi, tre maggiorenni e quattro minorenni, hanno aggredito due 17enni sordi. Prima li hanno circondati, hanno chiesto loro i soldi e poi, mentre filmavano dei video che poi hanno pubblicato online, li hanno picchiati fino a mandarli al pronto soccorso.
L'aggressione
Aggressori e vittime si conoscevano e, anche se non erano amici fra loro, i primi erano ben consapevoli della disabilità dei secondi. Ubriachi, si sono avvicinati ai due 17enni circondandoli: uno di loro si è armato prontamente di telefono per registrare tutta la scena, gli altri hanno iniziato a picchiarli dopo che si sono rifiutati di consegnare i soldi. Il gruppo ha chiesto prima i soldi, poi, al rifiuto dei due, si è avventato su di loro ridendo e colpendoli con calci, pugni, schiaffi e ginocchiate, come si legge oggi in un articolo di la Repubblica. L'unica difesa delle due vittime è stato chiudersi con le gambe sul petto e le mani sulla testa, cercando di parare i colpi. Alla fine, dopo averli aggrediti, hanno provato a rubare un giubbotto che conteneva cellulare e qualche spiccio, appena cinque euro, ma la vittima si è ribellata e poi, in breve tempo, il gruppo è scappato.
L'arrivo dei soccorsi
Il gruppo di aggressori è fuggito in breve tempo, lasciando i due ragazzi a terra. Dopo essersi alzati, hanno chiamato i genitori che li hanno raggiunti in breve tempo e li hanno portati al pronto soccorso. Una volta in ospedale sono stati presi in cura dia medici e dagli infermieri che hanno riscontrato un trauma cranico e facciale per entrambi.
L'intervento della polizia
Riuscire a rintracciare i ragazzi non è stato difficile: come anticipato, le vittime e gli aggressori si conoscevano. Inoltre il gruppo ha postato sui social il video che li ritraeva mentre picchiavano i 17enni. Gli agenti di polizia del commissariato Aurelio li hanno raggiunti e, con il mandato della pubblico ministero Silvia Santucci, hanno sequestrato cellulari, tablet e pc per recuperare tutto il materiale video, i profili personali sui social network e le conversazioni su Telegram e Whatsapp. Gli aggressori finiranno a processo per lesioni e rapina.