Aggredisce un collega: “Ha urlato ‘sono fascista quanto mi pare’ e rotto gli occhiali. Ho paura di andare al lavoro”

"Mi ha urlato contro. Io sono fascista e razzista quanto mi pare, ha detto. Poi mi ha dato una spinta, mi sono difeso lanciandogli un pugno. Lui mi ha preso al collo e ha stretto, mi si sono rotti gli occhiali". A raccontare a Fanpage.it l'accaduto è un giovane dipendente di un cinema vicino Roma. "C'erano pochi clienti, eravamo tutti al bar del cinema. Stavamo scambiando chiacchiere fra colleghi quando siamo arrivati a parlare di politica e di immigrazione". Ma da quel momento la situazione è precipitata.
"Mo non puoi dire certe cose che ti dicono sei razzista e fascista. Io sono razzista e fascista, allora? Che problema c'è?, ha detto uno di loro. Mi sono avvicinato per dirgli che per me era un problema". E lui è passato alle mani, aggredendolo.
L'aggressione fra colleghi al cinema: "Mi ha preso per il collo e ha rotto i miei occhiali"
"Per prima cosa mi ha toccato una spalla per allontanarmi, poi mi ha spinto molto più forte, quasi da farmi cadere. Allora io l'ho colpito con un pugno. È scoppiato un alterco fisico, poi lui mi ha preso la testa per tenermi fermo. Durante questa manovra mi si sono rotti gli occhiali, ora ho un graffio sul viso – continua a ricordare – Quando sono riuscito a divincolarmi, mi ha preso il collo e ha stretto forte, faticavo a respirare. Per liberarmi ho provato a dargli una testata".
Nel frattempo gli altri colleghi, presenti, sono rimasti inermi. "Alcuni sono andati verso i clienti appena arrivati, uno di loro ha provato a separarci fisicamente. Poi è andato con il collega che mi ha aggredito nello spogliatoio, dove li ha raggiunti uno dei manager del cinema".
Il responsabile in seguito è andato a parlare anche con il dipendente aggredito. "Mi ha chiesto il resoconto dei fatti, gli ho spiegato cosa era successo. In seguito gli ho inviato la mia versione anche per email – continua – Sono stato mandato a casa prima: erano preoccupati del mio benessere psicofisico".
Lite violenta al cinema, dipendente viene aggredito: "Ora ho paura a tornare al lavoro"
Nei giorni seguenti, per la stessa ragione, quando sono stati redatti i turni, è stato evitato di inserire i due colleghi allo stesso orario. Fino a oggi. "Mi sarei dovuto ripresentare nel multisala nel pomeriggio, ma ho preso un giorno di malattia. Sto vivendo una situazione particolarmente fragile e prima di uscire di casa ho avuto un attacco di panico. Io non mi sento sicuro sia per l'aggressione fisica, che per quello che ha detto", sottolinea ancora. E fatica all'idea di tornare al lavoro al fianco del collega.
"Io sono bisessuale. Non riesco a sentirmi sicuro al fianco di una persona così – precisa – L'ho fatto notare al mio manager: mi ha detto che dalla direzione hanno confermato i turni senza problemi. Ora ho chiesto un appuntamento per poter discutere della situazione. Ho paura a tornare al lavoro".