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Adesca 12enne sui social e si fa inviare foto di lei nuda per 5 euro: 29enne a processo

Un ragazzo di 29 anni è finito a processo dopo che una ragazzina lo ha denunciato. Si faceva mandare foto di lei nuda suggerendole le pose e dandole in cambio cinque euro.
A cura di Natascia Grbic
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Un ragazzo di 29 anni è finito a processo con l'accusa di pornografia minorile, adescamento di minori e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo l'accusa avrebbe accusato una ragazza di dodici anni sui social network, spingendola a inviargli foto nuda in cambio di cinque euro. La notizia è riportata da Il Messaggero. Quando lei ha cominciato a sentirsi a disagio e ha deciso di non avere più nulla a che fare con lui, ha cercato di troncare i rapporti, ma non c'è stato nulla da fare. Il 29enne continuava a essere insistente e a mandarle messaggi, chiedendole altre foto senza vestiti. La ragazzina, che oggi ha sedici anni, ha deciso allora di parlare con i genitori e dirgli chiaramente cosa stava accadendo. La madre e il padre l'hanno accompagnata a sporgere denuncia. E adesso c'è il processo.

Adesca 12enne sui social network: gli sms e le chiamate insistenti

Secondo l'accusa, il 29enne "compiva atti volti a carpire la fiducia della minore, attraverso artifici e lusinghe intrattenendo conversazioni esplicite e relative alla richiesta di fotografie in abbigliamento succinto o nuda". L'aveva conosciuta nel 2007 sui social network e si era fatto mandare il numero su WhatsApp. Da allora era cominciata una corrispondenza tra i due: il 29enne chiedeva alla ragazzina di mandargli foto sexy, in abiti attillati e in pose provocanti. Le diceva anche come doveva mettersi e le pose da fare nelle foto. In cambio, le dava cinque euro a immagine. Poi le richieste sono diventate più esplicite, e le foto senza veli. Inizialmente la 12enne ha acconsentito, ma poi ha deciso di non voler più avere a che fare con lui. Il 29enne è diventato insistente, continuava a tartassarla di chiamate e messaggi. Ed è stato denunciato, finendo così a processo con gravi accuse.

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