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Vaccini Covid, D’Amato: “Europa ha sbagliato a essere dipendente da altri Paesi su produzione”

L’assessore D’Amato a Fanpage.it: “Se l’Europa ha fatto un errore finora, è stato quello di non valorizzare la produzione dei vaccini sul territorio europeo fin dall’inizio. Questo ha messo in difficoltà il sistema che purtroppo non è autosufficiente e deve sempre rivolgersi a fattori esterni all’Europa per l’approvvigionamento e questo non è più tollerabile”.
A cura di Enrico Tata
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Nei prossimi giorni l'Istituto Spallanzani firmerà un memorandum d'intesa con l'Istituto Gamaleya di Mosca per una sperimentazione sul vaccino Sputnik. Con Mosca ci sarà uno scambio di ricercatori e di materiale biologico, con 100 dosi del vaccino russo che arriveranno a Roma per la sperimentazione. L'obiettivo, ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, ai microfoni di Fanpage.it, "è quello di dar seguito a un accordo scientifico tra l'istituto Spallanzani e l'istituto Gamaleya. Questo con lo scopo di studiare l'effetto sulle varianti e anche eventuali reazioni avverse di questo vaccino russo. Ovviamente non si intende sostituirci ad Ema e Aifa, le agenzie europee e italiane del farmaco, ma è importante questa stretta collaborazione tra Roma e Mosca".

D'Amato: "Dobbiamo cominciare a produrre vaccini nel Lazio"

Per quanto riguarda la produzione dei vaccini in Italia e in particolare nel Lazio, secondo D'Amato "noi abbiamo l'obiettivo di fare in modo che la struttura produttiva presente nel nostro Paese e soprattutto nella nostra regione sia in grado di fornire commercialmente tutti i vaccini compreso quello russo". Per l'assessore laziale "se l'Europa ha fatto un errore finora, è stato quello di non valorizzare la produzione dei vaccini sul territorio europeo fin dall'inizio. Questo ha messo in difficoltà il sistema che purtroppo non è autosufficiente e deve sempre rivolgersi a fattori esterni all'Europa per l'approvvigionamento e questo non è più tollerabile".

Sulle liste d'attesa: "Nel Lazio no panchinari, ma anticipiamo appuntamenti"

Sulla questione delle liste di riserva per la somministrazione dei vaccini, i cosiddetti ‘panchinari', argomento che sta tenendo banco in questi giorni, D'Amato ha spiegato ancora una volta la soluzione adottata nel Lazio: "Sulle liste di riserva il sistema è molto semplice: abbiamo delle prenotazioni, 700mila sono i cittadini già prenotati. Ogni giorno si fa un controllo a metà giornata e si verifica coloro che non si presentano (per ora sono molto pochi), e si chiama chi è prenotato nei giorni successivi chiedendogli di anticipare l'appuntamento. Se la sera avanzano ancora dosi, esse verranno somministrate a domicilio alle persone fragili e agli over 80 che ancora non sono stati vaccinati".

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