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Accoltella il collega gridandogli “sei ebreo”: arrestato un rider

Gli agenti della Digos della Questura di Roma stamattina hanno arrestato un rider cinquantunenne che ha accoltellato un collega durante una discussione in cui ha insultato i cittadini extracomunitari e le persone di religione ebraica. Ha estratto un coltello e lo ha ferito, facendolo finire in ospedale.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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"Sei ebreo" ha gridato ad un collega accoltellandolo durante una discussione animata nata davanti al McDonald's di via Appia Nuova a Roma e facendolo finire in ospedale. Gli agenti della Digos della Questura di Roma nella mattinata di oggi mercoledì 7 aprile, a distanza di due settimane dall'accaduto, hanno arrestato un rider cinquantunenne. La misura di custodia cautelare è arrivata a seguito delle disposizioni del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica. I fatti risalgono allo scorso 21 marzo, quando i due colleghi si trovavano in coda, in attesa di ritirare gli ordini da consegnare ai clienti in città. Secondo le informazioni apprese tra i due sarebbe nata una discussione, scaturita da alcune espressioni di disprezzo pronunciate dal cinquantunenne contro i cittadini extracomunitari e le persone di religione ebraica. Il suo interlocutore, un cinquantanovenne figlio di un deportato al campo di concentramento di Mauthausen, ha reagito alle sue parole protestando per le frasi razziste del collega. La situazione è poi degenerata: il cinquantunenne ha impugnato un coltello e lo ha colpito al volto, alla testa e all’inguine.

Aggressore incastrato da testimonianze e telecamere

Data la gravità delle ferite ricevute, per la vittima dell'accoltellamento è stato necessario il trasporto in ospedale, dov'è stata sottoposta alle cure mediche del caso. Le indagini hanno incastrato l'aggressore, grazie alla testimonianza di alcune persone presenti al momento dell'accaduto, che hanno assistito alla scena e all'analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno permesso agli investigatori di ricostruire la dinamica dei fatti in maniera accurata ed accertare le responsabilità dell'autore del gesto. Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria gli agenti della Digos hanno inoltre trovato l’arma utilizzata nel corso dell’aggressione, che è stata sottoposta a sequestro.

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