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A Tor Bella Monaca l’autolavaggio gestito da ragazzi e ragazze autistici: “Qui la nostra occasione”

A Tor Bella Monaca nasce l’autolavaggio Pegaso, un progetto di inserimento lavorativo della cooperativa Nuova Sair rivolto a 12 ragazzi e ragazze autistici, tra i 19 e i 30 anni. L’obiettivo è sopperire alle carenze di strutture pubbliche dedicate agli adulti. Il progetto, partito in primavera, punta ad aprire al pubblico nei prossimi mesi.
A cura di Luca Ferrero
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Ragazzi autistici con secchio e spugna per coltivare l'autostima e scoprire relazioni. La cooperativa Nuova Sair dona alle periferia di Tor Bella Monaca un progetto che vuole aprirsi a tutto il territorio e fornire nuove possibilità a giovani che crescono in un contesto familiare e sociale difficile. Con l'aiuto dei terapisti e del nucleo specialistico per l'autismo, i 12 adulti coinvolti hanno già iniziato a lavare, sciacquare e lucidare automobili. Un progetto di inserimento lavorativo che è il risultato di un lungo percorso e che presto potrà aprire le porte al pubblico.

Un progetto per sopperire ad una carenza

Marina Collacchi, Referente del gruppo Pegaso, presenta il progetto con grande emozione. "Il nostro autolavaggio – racconta – è il risultato ed è la tappa finale di un lungo percorso piscoeducativo a carattere riabilitativo che abbiamo fatto con i ragazzi in questi anni". Il gruppo Pegaso è un nucleo specialistico per l’autismo che nasce all’interno del presidio residenziale di via Donisio e che accoglie ragazzi con disturbo delle spettro autistico in fase adolescenziale e adulta. Per Collacchi il gruppo si forma "in risposta alla gravissima carenza che c’è sul territorio di strutture atte ad accogliere ragazzi, perché noi ci dobbiamo ricordare che l’autismo è un disturbo cronico che accompagna l’intero arco di vita". E aggiunge con soddisfazione: "l’autolavaggio rappresenta per noi un intervento che consente ai nostri ragazzi di poter accedere anche ad uno spazio lavorativo. Loro, lavorando in questo progetto, aumentano anche il loro livello di autostima, e il senso di autoefficacia che ne deriva consente loro di sviluppare delle abilità sul piano relazionale e della competenza".

Sensibilizzare per aprire prospettive future

Alissa Fineschi, Terapista occupazionale della cooperativa Nuova Sair, insiste su quanto sia importante sensibilizzare tramite il progetto dell'autolavaggio. "Si può sensibilizzare, dare una speranza non solo ai ragazzi, ai genitori – dice – ma proprio sensibilizzare le altre persone che magari non  sono a stretto contatto con questi ragazzi. Sensibilizzarli per far capire che ci sono delle prospettive future, c’è una possibilità di lavoro per questi ragazzi". E sensibilizzare diventa ancora più importante in un contesto periferico come quello di Tor Bella Monaca.

La periferia non è solo geografica

Quanto sia importante il contesto lo sa bene Armando Cancelli, Direttore sanitario della Nuova Sair. "Siamo inseriti – afferma – in un contesto, che non è solo geografico, di periferia. Abbiamo imparato dalla periferia due cose: la prima è che non è possibile affrontare le problematiche di una persona disabile senza prendersi carico del contesto familiare e del contesto sociologico in cui vivono. La seconda cosa è che in altri contesti è più facile per le famiglie riuscire ad ottenere alcune cose che, qua, è più difficile ottenere perché non hanno gli strumenti". Il Direttore, però, è orgoglioso di aver restituito alla periferia una cosa: "la possibilità di mettere insieme un progetto che secondo me e secondo noi sarà aperto non soltanto agli utenti del centro, ma dovrà essere proposto al territorio".

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