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A San Lorenzo non c’è spazio per i bimbi: “Chiuderanno il campo per far posto al padel a pagamento”

A San Lorenzo ci sono pochi spazi verdi. I bambini e i ragazzi si allenano sul campo dei Cavalieri di Colombo, che da anni concede l’uso dello spazio alle associazioni sportive dilettantistiche. Che adesso rischiano però di trovarsi senza più un posto dove allenarsi. “Ci hanno detto che avrebbero smantellato il campo, ma noi non ci stiamo”.
A cura di Natascia Grbic
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Nel quartiere di San Lorenzo a Roma c'è un campo da calcio che da anni viene utilizzato dai bambini e dai ragazzi del quartiere per fare sport. Sport popolare, accessibile a tutti, e che ha come obiettivo inclusione e crescita del senso di comunità, parole che oggi sono spesso dimenticate e lasciate da parte per fare spazio a competizione e individualismo. Succede però che a San Lorenzo quel campo da calcio è in via di parziale smantellamento: una parte di quel terreno diventerà infatti un parcheggio, l'altra ospiterà dei campi di padel. Le associazioni che lavorano sul territorio, tra cui l'Atletico San Lorenzo, promettono però battaglia. Da anni i bambini e i ragazzi del quartiere di allenano su quel campo, unico spazio verde della zona dove è possibile fare attività fisica. Nei prossimi mesi non è detto che possano continuare a farlo.

La proprietà del campo da calcio utilizzata dall'Atletico San Lorenzo e da altre associazioni sportive dilettantistiche è dal 1908 dei Cavalieri di Colombo, società di mutuo soccorso che ha lo scopo di offrire assistenza e supporto a chi ne ha bisogno. "Tutti sono benvenuti – Tutto è gratuito", il motto che compariva sui loro centri ricreativi e sportivi, famosi non solo in Italia, ma in tutto il mondo. "Ciò che vogliono fare va contro la missione dei Cavalieri di Colombo – dice un gruppo di bambini che gioca a calcio ai microfoni di Fanpage.it – Questa dovrebbe essere lo sport popolare, ora è il padel. Ma così rendono scontenti 200 giocatori di calcio giovani che si divertono".

La prima mail arrivata all'Atletico San Lorenzo risale a settembre. "I Cavalieri di Colombo ci hanno accordato gli allenamenti solo per il mese di settembre, dicendoci che poi avrebbero smantellato il campo – spiega Matteo, allenatore della squadra di calcio – Da lì è partita una campagna di mobilitazione, che ha avuto il suo punto più alto quando sono state smantellate le porte e messe le reti, rendendo tutto una distesa di terra e non un campo da calcio. La realtà è che si vuole mettere a profitto uno spazio che oggi è a disposizione di chi fa sport". A essere contro la decisione dei Cavalieri di Colombo, anche i genitori dei bambini che frequentano il campo: "Viviamo in un quartiere che ha pochissimi spazi verdi. Questo posto è fondamentale per i ragazzi non solo dal punto di vista sportivo, ma come costruzione di una comunità all'interno di un quartiere che si assume la responsabilità di far crescere le nuove generazioni nei valori dello sport e della solidarietà".

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