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Roma, “Pagato 17,55 euro per due caffè e l’acqua. È uno schifo”

È il conto che si è visto presentare un cliente del Bar Rosati in Piazza del Popolo, andato lì per consumare un caffè con un amico. L’uomo, indignato, ha raccontato la storia al Messaggero, che pubblica anche la foto dello scontrino incriminato.
A cura di Biagio Chiariello
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Offrire un caffè ad un amico può diventare un vero e proprio salasso. E' forse quanto avrà pensato  il cliente del Bar Rosati di Piazza del Popolo, che lì ha consumato due espressi ed una bottiglia d'acqua. Alla cassa infatti si è visto presentare uno scontrino da 17,55 euro. In un primo momento l'uomo ha pensato ad un errore di battitura, quando poi ha realizzato che era quello il prezzo effettivamente preteso per le consumazioni, esterrefatto, ha deciso di raccontare la storia al Messaggero, con tanto di scontrino incriminato. ”Ho sottolineato il fatto che quella cifra così alta non corrispondeva al reale costo dei prodotti consumati – racconta il lettore – sbalordito ho detto ‘C’è un errore?' No nessun errore. Ho sottolineato il fatto che quella cifra così alta non corrispondeva al reale costo dei prodotti consumati.. Passi che siamo a Roma, passi che siamo a piazza del Popolo ma 17,55 euro sono troppi”.

"Niente listino prezzi sul tavolo, neanche l'aria condizionata" – L'uomo lamenta innanzitutto il fatto che al tavolo non ci fosse il listino prezzi: "Altrimenti leggendo ci saremmo alzati e andati via" spiega; peraltro la sala all'interno della quale hanno consumato non era provvista di aria condizionata. Insomma, "uno schifo"sintetizza l'evento il cliente il quale fa notare di aver sottolineato "la brutta figura" fatta dal bar alla cassiera e ad un cameriere e comunque avrebbe portato il fatto all’attenzione dei media, provocando la loro reazione stizzita: “E’ una minaccia?”.

Il titolare del bar: "I prezzi sono sul listino" – Il quotidiano ha provato a sentire la versione dei fatti dal titolare del bar. L'uomo difende i suoi dipendenti: "I prezzi sono quelli esposti e ogni cameriere sa di dover consegnare il listino a ogni cliente. Se è vero quello che dice il vostro lettore avrebbe dovuto chiedere del responsabile e lamentare l’accaduto con lui".

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