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Rimborsopoli Piemonte: per l’ex presidente Cota chiesti 2 anni e 4 mesi

Chieste 25 condanne per le “spese pazze” in Regione: oltre all’ex governatore Roberto Cota c’è il braccio destro di Salvini in Piemonte, Riccardo Molinari.
A cura di Susanna Picone
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La pubblica accusa ha chiesto la condanna per tutti i 25 imputati al processo per la “rimborsopoli” dei consiglieri regionali del Piemonte. Per l’ex governatore del Piemonte, Roberto Cota, e per il braccio destro di Matteo Salvini, Riccardo Molinari, la richiesta avanzata dall’accusa è di 2 anni e 4 mesi. Le altre condanne richieste per i restanti 22 consiglieri e una collaboratrice vanno fino a 4 anni e 4 mesi. La pena più alta richiesta è per Michele Giovine (4 anni e 4 mesi), la più bassa invece per Maurizio Lupi e per la figlia Sara (16 mesi e 600 euro di multa). Lupi e la figlia sono accusati di truffa, tutti gli altri sono sotto processo per peculato. Il pm Giancarlo Avenati Bassi e la collega Enrica Gabetta hanno parlato sei ore per ricostruire le accuse contro i 24 politici e la segretaria imputati nel processo sulle spese pazze.

Le spese pazze in Piemonte – “Nelle richieste di pena, abbiamo tenuto conto del comportamento processuale, dell’entità delle cifre e dei risarcimenti”, ha detto il pm Gabetta. Tra le “spese pazze”, oltre alle celebri mutande verdi di Cota, nel corso del processo è spuntato anche un manuale hot. Le singole posizioni dei politici sono state passate in rassegna una per una, prima delle richieste formali di condanna. Michele Giovine, ex consigliere regionale dei Pensionati per Cota, deve rispondere di peculato per ben 144.000 euro: ci sono spese per depilazioni e parrucchieri per la compagna e biglietti per partite e spettacoli teatrali. Cota invece risponde di peculato per 25410 euro. Il leghista Roberto De Magistris poi è stato definito da Avenati Bassi “il signore degli autogrill” per l'alto numero di scontrini: “Fa due pieni di benzina nello stesso giorno e non ci vuole tanto a capire che fa la benzina anche alla moglie e poi ci sono le focacce. Nei 7,10 euro di rimborso della focaccia all'autogrill c'è tutta la weltanschauung di questi imputati”.

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