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Renzi: “La flat tax di Berlusconi è un regalo ai ricchi, farebbe pagare meno a milionari come Grillo”

Nel corso di un’intervista concessa a Controradio, il segretario del Pd ha dichiarato di non vedere di buon occhio la “flat tax” proposta dal centrodestra, che sarebbe solamente un “regalo ai ricchi” e sfavorirebbe il ceto medio.
A cura di Charlotte Matteini
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Renzi si scaglia contro la cosiddetta "flat tax" proposta dal centrodestra di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Secondo il segretario del Partito Democratico, "la flat tax è la tassa dello sceriffo di Nottingham non di Robin Hood: toglie ai poveri per dare ai ricchi. Fa pagare meno tasse ai milionari Berlusconi e Grillo e toglie gli 80 euro al metalmeccanico. È ingiusta e senza coperture", ha commentato durante un'intervista concessa a Controradio. Nel corso dell'intervista, l'ex presidente del Consiglio ha replicato anche alle accuse mosse questa mattina da Pier Luigi Bersani, che dai microfoni di Radio Capital l'ha accusato di ingannare gli italiani sul tema del lavoro: "Quelli che oggi ci dicono che abbiamo fatto poco, dovrebbero ricordarsi cosa abbiamo fatto in 4 anni. La situazione era devastante. L'Istat dava una disoccupazione al 13%, quella giovanile al 44%. Abbiamo dovuto ridurre questo gap e abbiamo dovuto cominciare a guardare alla quantità più che alla qualità. Ora dobbiamo pensare alla qualità, magari al fatto che il lavoro deve avere una paga minima oraria".

Il segretario del Partito Democratico ha inoltre annunciato di aver proposto al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, la candidatura nel collegio di Siena, "città simbolo delle crisi bancarie". Infine, al termine dell'intervista, Matteo Renzi ha inoltre parlato del cosiddetto "voto utile", facendo appello agli elettori: "Molta gente di sinistra, cui magari sto sulle scatole, davanti al bivio tra centrosinistra e centrodestra o un voto sprecato, perché il voto alla sinistra radicale rischia di premiare la destra, ci penserà prima di riportare al seggio il consenso alla destra. Mi auguro che il Pd sia il primo gruppo parlamentare. Se questo avverrà dopo 5 marzo avremo le carte in mano". E per quanto riguarda le "larghe intese"? Il segretario del Pd ha smentito lapidario: "L'ossessione dell'accordo con Berlusconi ce l'hanno gli altri".

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