1.724 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Rebecca Braglia, donati gli organi della 18enne rugbista: “Lei così voleva”

“Sarebbe stata la sua volontà. E così qualcosa del suo corpo mortale aiuterà chi ha bisogno a continuare a vivere” ha spiegato il padre della 18ennne morta a seguito di un scontro di gioco in cui ha battuto la testa.
A cura di Antonio Palma
1.724 CONDIVISIONI
Immagine

"Era una ragazza generosa e intelligente e sicuramente avrebbe voluto così", in questo modo  il papà di Rebecca Braglia, la rugbista di 18 anni morta dopo tre giorni di agonia a seguito di un placcaggio durante una partita, ha annunciato la scelta della famiglia di donare gli organi della ragazza. Un ultimo gesto di altruismo per la 18enne che permetterà a tanti altri di poter continuare a vivere o avere una esistenza migliore ma permetterà anche alla famiglia di pensare che Rebecca continui un po’ a vivere ancora in altre persone. Dopo il via libera dei famigliari, i medici hanno immediatamente avviato le operazioni di espianto degli organi che sono proseguite tutta la notte all’Ospedale Bufalini di Cesana dove la rugbista degli Amatori Parma è morta nella giornata di mercoledì.

Nella stessa struttura Rebecca era rimasta ricoverata, nel reparto di rianimazione, da domenica scorsa a seguito di un placcaggio durante una partita a sette di Coppa Italia a Ravenna. La ragazza reggiana aveva battuto violentemente la nuca ed era stata trasportata d’urgenza in ospedale e operata alla testa ma purtroppo ogni sforzo è stato vano. Per l'incidente non ci saranno denunce o ulteriori accertamenti, per la famiglia si è trattato di una tragica e dolorosa fatalità. "Non ci sono colpe particolari e tutto è avvenuto nell'ambito di un normale scontro di gioco. I medici l'hanno operata solo perché aveva 18 anni e tanto era grave la lesione" ha raccontato il padre, Giuliano Braglia. Era stato lui a fare nascere e crescere in Rebecca la passione per questo sport quando aveva quando accompagnato la figlia  sui campi di rugby di Reggio Emilia.

Proprio a Reggio la giovane aveva iniziato la sua prima esperienza all'età di 11 ani passando poi a Parma con l’Amatori. Con questa maglia stava giocando nella partita dell’incidente in un torneo in cui le squadre giocavano con sette giocatrici, confrontandosi su campi ridotti della metà. "Siamo molto credenti. Sto chiedendo a tutti di pregare per Rebecca, ma secondo me adesso è lei che prega per noi. La federazione del Rugby voleva sospendere tutte le partite, ma conoscendo Rebecca credo che il migliore modo di ricordarla sia giocare" ha dichiarato il papà, concludendo: "Abbiamo dato il consenso alla donazione degli organi perché sarebbe stata la sua volontà. E così qualcosa del suo corpo mortale aiuterà chi ha bisogno a continuare a vivere".

1.724 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views