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La UE verso procedura di infrazione: Italia ha violato regole su debito

In arrivo la conferma ufficiale della Commissione Ue: Bruxelles ha bocciato i provvedimenti del governo gialloverde e starebbe aprendo alla procedura d’infrazione per debito contro l’Italia. Una per una, da reddito di cittadinanza a quota 100, le misure dell’esecutivo sarebbero responsabili della stagnazione economica e dell’instabilità finanziaria del Paese.
A cura di Annalisa Girardi
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La Commissione europea apre alla procedura d'infrazione per disavanzo eccessivo del debito contro l'Italia. Nei conti pubblici italiani del biennio 2018-2019 c'è una "deviazione significativa" rispetto agli impegni presi con Bruxelles che non "non cambierebbe se l'impatto di bilancio del programma straordinario di manutenzione delle strade (0,18% del Pil) seguito al crollo del ponte Morandi e il piano per limitare i rischi idrogeologici dovuti al maltempo venisse considerato tra gli ‘eventi eccezionali": è quanto scrive la Commissione nel suo rapporto sul debito italiano pubblicato oggi.

Il documento si conclude affermando che "il criterio del debito dovrebbe essere considerato non rispettato per cui una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata". La decisione sarà poi discussa dal Comitato economico e finanziario di cui fanno parte i rappresentanti dei ministri del Tesoro europei che dovranno poi pronunciarsi entro 15 giorni. Si tratta del primo step che, in assenza di un accordo con il governo italiano che eviti la deriva del bilancio pubblico, può effettivamente aprire alla procedura d'infrazione. Questa comporterebbe una stretta sull'attuazione di misure per ridurre il debito che può durare anche diversi anni. Per scongiurare questa ipotesi, si dovrà varare una manovra finanziaria entro l'anno. L'ultima parola sull'avvio della procedura spetta ai ministri Ue.

In una ventina di pagine, Bruxelles replica alla lettera inviata dall'Italia venerdì scorso e firmata dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria: secondo quanto riportato da una bozza anticipata da Repubblica, le politiche economiche del governo di Lega e Movimento Cinque Stelle sarebbero state bocciate dall'Unione europea, che si prepara quindi ad avviare una procedura di infrazione per debito contro l'Italia. I provvedimenti dell'esecutivo gialloverde, infatti, rappresenterebbero una minaccia per i mercati sia italiani che europei. A quanto riporta il quotidiano, ormai non ci sono più dubbi: in giornata si attende comunque la conferma ufficiale della Commissione Ue. Roma potrebbe in ogni caso tentare la via dei negoziati. Bisognerà poi aspettare il 9 luglio, data in cui si riuniranno i ministri delle finanze, affinché l'iter da seguire venga confermato.

I provvedimenti bocciati

Nella bozza pubblicata da Repubblica, l'Ue attacca una per una tutte le misure chiave del governo che sarebbero responsabili della stagnazione economica del Paese e della sua instabilità finanziaria. Secondo la Commissione europea, in primo luogo, quota 100 "cancella in parte gli effetti positivi delle riforme delle pensioni e indebolisce la sostenibilità del bilancio italiano nel lungo termine" e "fa risalire la spesa pensionistica, togliendo risorse a investimenti e istruzione, danneggia la forza lavoro e la crescita potenziale". Anche il reddito di cittadinanza è un peso per l'economia italiana, e non avrebbe alcun effetto positivo sul Pil: "Non ha prodotto dei benefici per la ricchezza nazionale e la crescita economica dell’Italia", si legge.

I numeri confermano quanto affermato nel documento inviato da Bruxelles. Tra il 2018 e il 2019 ha sforato le regole sul deficit per 11 miliardi di euro. Di conseguenza, il debito è salito dal 132,2% del Pil lo scorso anno al 135,2% previsto per il 2020. Nei tre anni presi in esame dal rapporto (2018-2020) il nostro Paese risulta quindi scostato da tutti i parametri stabiliti dall'Unione. Secondo Bruxelles, il debito italiano è il "secondo dell’Unione con un peso pari a 38mila e 400 euro per abitante più un costo annuo di circa 1000 euro a persona per finanziarlo", e lo spread "da metà 2018 è aumentato di 100 punti in sei mesi, con un costo di 2,2 miliardi per i cittadini". Questo quadro "impedisce all’Italia di stabilizzare l’economia in caso di crisi finanziarie e pesa sugli standard di vita delle future generazioni", rendendo il Paese vulnerabile rispetto ai mercati, di cui potrebbe venir meno la fiducia "con un impatto negativo su economia reale e crescita".  Il governo di Giuseppe Conte ha pochi giorni a disposizione per le trattative. Potrebbe essere discussa subito una manovra correttiva da qualche miliardo di euro per correggere gli errori dell'anno passato sul deficit, tentando di risanarlo di almeno 11 miliardi entro il 2020.

Commissario Ue al bilancio: "L'Italia non può essere un rischio per l'Eurozona"

"Se i numeri verranno confermati, non potremo sottrarci alla procedura di infrazione", ha detto il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, alla televisione tedesca, aggiungendo che "l'Italia non dovrebbe essere un rischio per l'Eurozona".  Il ministro Tria ha aumentato i contatti con i colleghi alle istituzioni europee per spiegare i fattori a monte all'aumento del debito e alle prospettive di crescita a ribasso, ma la bocciatura e le conseguenti raccomandazioni per il governo italiano, che si tradurrebbero in una  procedura di infrazione, sembrano ormai inevitabili.

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