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Vincenza Labriola, alle comunali di Taranto prese un solo voto, oggi è deputata M5S

32 anni, due figlie piccole e una laurea in Scienze della comunicazione, vive a Taranto, dove fa la casalinga. Precedenti risultati elettorali? Un voto. La storia della neo-deputata grillina evidenzia tutte le contraddizioni della Legge Elettorale con cui siamo andati a votare.
A cura di Biagio Chiariello
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vincenza labriola

32 anni, sposata e mamma, laureata in Scienze della Comunicazione. Segni particolare: un solo voto alle comunali di Taranto del maggio 2012. Stiamo parlando di Vincenza Labriola che meno di un anno dopo è  stata catapultata in Parlamento grazie allo "tsunami" di Grillo che ha travolto l'Italia. "Ho scelto di rimanere a Taranto per amore della mia città – racconta a Repubblica la neo-parlamentare – mi sono impegnata col movimento di Grillo perchè Taranto ha bisogno di persone che si mettano in gioco, che si impegnino, altrimenti la situazione già critica di Taranto si complicherà". E' proprio dalla città pugliese, dalle ultime elezioni, è venuto fuori un quadro significativo sul fronte della rappresentanza parlamentare "grillina": il Movimento 5 Stelle è il primo partito della città e il secondo in provincia; e con Labriola, Taranto ha mandato alla Camera anche un altro deputato di Cinque Stelle: è Alessandro Furnari. Anche lui già candidato alle comunali del maggio 2012, nel suo caso come sindaco. In quell'occasione il risultato non fu poi così diverso da quello della collega: ottenne l’1,68% delle preferenze. Ora Labriola e Furnari sono in Parlamento e qualcuno si chiede come sia possibile. "In quelle settimane non ho praticamente fatto campagna elettorale. Attendevo Virginia, la mia bambina, le mie preoccupazioni erano tutte concentrate su altro" prova a spiegare la neo-eletta a proposito di quel "misero" voto raccolto nel 2012. In realtà le spiegazioni vanno ricercate più nelle tante incoerenze di un legge elettorale che in Italia manda a Montecitorio e a Palazzo Madama chi, di fatto, chi non è votato dagli italiani, ma conquista quello scranno solo grazie alla posizione in lista. E così il Parlamento italiano può fregiarsi di personaggi come gli on. Scilipoti e Razzi, tanto per dirne un paio. Anche questo è il ritratto dell'Italia politiche nel 2013.

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