23 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Via libera del governo al ddl contro la violenza sulle donne, le ministre: “Vittime non sono sole”

Il ddl contro la violenza sulle donne ha ricevuto il via libera del governo. Tra le nuove norme il fermo immediato per minacce, lesioni e stalking e l’incentivo all’uso del braccialetto elettronico.
A cura di Tommaso Coluzzi
23 CONDIVISIONI
Immagine

Il governo ha dato il via libera al disegno di legge che introduce nuove norme contro la violenza sulle donne. Il testo, a cui hanno lavorato tutte le ministre del governo Draghi – Elena Bonetti, Mara Carfagna, Marta Cartabia, Fabiana Dadone, Mariastella Gelmini, Luciana Lamorgese e Erika Stefani – nelle relative aree di competenza, ora passa al vaglio del Parlamento. Ci sono diverse nuove norme che verrebbero inserite con l'ok delle Camere. Si va dal fermo immediato per minacce, lesioni e stalking ad un uso rafforzato del braccialetto elettronico. A spiegarle più nel dettaglio sono state le stesse ministre, che hanno tenuto una conferenza stampa unitaria alla fine del Cdm: "C'è stato un impegno di tutto il governo con grande convinzione nel contrasto alla violenza maschile contro le donne – ha commentato Bonetti – Nessun alibi alla coscienza pubblica nel tollerare questo fenomeno aberrante che continuiamo con convinzione a voler ripudiare nel pieno solco di quella che è l'adesione dell'Italia alla convenzione di Istanbul". La ministra per le Pari Opportunità ci ha tenuto a sottolineare che "tutte le donne vittime di violenza devono sapere che non sono sole, che ci sono le istituzioni pronte ad accogliere la loro richiesta di aiuto e conseguentemente ad attivare tutti gli strumenti necessari per tutelare la loro salute, libertà e dignità".

"Abbiamo lavorato davvero intensamente con grande coralità su questo provvedimento che ha un duplice obiettivo, rafforzare gli strumenti di prevenzione e la protezione delle donne – ha sottolineato la ministra della Giustizia, Marta Cartabia – ci sarà la possibilità di applicare il fermo". E ancora: "Incentiva l'uso del braccialetto elettronico, se viene rifiutato la persona viene sottoposta a una misura cautelare restrittiva e se poi lo manomette è prevista una misura coercitiva in carcere". Con le nuove norme contro la violenza sulle donne ci sarà "un aiuto economico immediatamente nella fase delle indagini – ha annunciato invece la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese – Credo sia un grande passo avanti, è un grande aiuto alle donne che sono state oggetto di violenza, che tante volte non denunciano perché si trovano in una condizione economica difficile".

Secondo la ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, "le norme di legge servono e sono importanti, ma quel che è importante è che ognuno di noi si imponga di condannare quotidianamente ogni atteggiamento, ogni comportamento e ogni palpata sbagliata". La ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, ha sottolineato che "ci sono donne che dopo tanta sofferenza trovano il coraggio di denunciare e poi vengono uccise, casi di questo tipo non devono più capitare". Per questo motivo "abbiamo deciso di predisporre, per i casi più gravi, una tutela e una vigilanza dinamica che va nella direzione di non incidere sulla libertà della vittima, ma al tempo stesso di salvaguardare la vita delle donne in pericolo". La ministra per il Sud, Mara Carfagna, ci ha tenuto a sottolineare che "non è mai successo che tante ministre si sedessero attorno a un tavolo contro la violenza sulle donne". Si tratta di "un segnale molto importante di come la consapevolezza sia cresciuta, anni fa quando parlavo di questi temi mi accusavano di criminalizzare".

23 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views