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Vernice contro Senato, La Russa: “Saremo parte civile, no pene esemplari ma vogliamo ristoro danni”

“A noi non interessano modifiche normative, non vogliamo pene esemplari, aggravamenti di pena o reati specifici. Ma è nostro diritto poterci costruire parte civile per richiedere il ristoro dei danni materiali e morali”: lo ha annunciato il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Senato si costituirà parte civile nel procedimento contro gli attivisti che hanno lanciato della vernice arancione (lavabile) contro Palazzo Madama per aumentare la consapevolezza sui rischi del cambiamento climatico che il pianeta sta affrontando. "Ho deciso, con il concorso pressoché unanime dell'ufficio di presidenza, anche se con qualche accenno di titubanza da parte di una vicepresidente, di costituirci in futuro parte civile contro gli autori di questo gesto", ha detto Ignazio La Russa dopo il Consiglio di presidenza, convocato appositamente questo pomeriggio.

"A noi non interessano modifiche normative, non vogliamo pene esemplari, aggravamenti di pena o reati specifici. Semmai nell'ambito della discrezionalità dei magistrati, auspichiamo un atteggiamento consapevole dell'importanza dei palazzi istituzionali. Ma è nostro diritto poterci costruire parte civile per richiedere il ristoro dei danni materiali e morali", ha proseguito il presidente del Senato.

"Spiace che alcuni senatori non abbiano condiviso questo orientamento, che invece è prevalso a larghissima maggioranza, dicendo che bisogna ascoltare questi ragazzi. Ma mio giudizio questa iniziativa è dovuta a tutela non solo dell'istituzione, ma di un bene storico prezioso come un palazzo del Quattrocento, che è affidato al Senato", ha detto il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, parlando con i giornalisti.

Per poi aggiungere, riferendosi alle (discusse) vacanze del leader M5s, Giuseppe Conte: "Indovinate di che gruppo era chi non era convinto, forse sono più interessati agli alberghi di lusso a Cortina…". I Cinque Stelle, da parte loro, durante la riunione di oggi pomeriggio hanno condannato "un atto deprecabile", ma hanno chiesto "l'apertura di un dibattito e di un tavolo sul cambiamento climatico".

In una nota la vicepresidente Mariolina Castellone e i segretari di presidenza Pietro Lorefice e Marco Croatti, hanno scritto: "L’atto dimostrativo compiuto ieri a Palazzo Madama è da condannare. È evidente però che va ascoltata la voce di questa generazione che sta cercando di mettere al centro dell’agenda politica il tema del cambiamento climatico. Solo mediante il confronto e le giuste proposte programmatiche sulla transizione ecologica possiamo dare risposte concrete a questi giovani". E ancora: "Al Consiglio di presidenza sul tema gli esponenti del movimento 5 stelle hanno chiesto di evitare controproducenti prove di forza che rischiano di strumentalizzare l’accaduto e di allontanare ancora di più le istituzioni dai cittadini".

Nel vertice del Consiglio di presidenza, inoltre, si è deciso di affidare ai Questori un'istruttoria per valutare ulteriori misure di sicurezza a Palazzo Madama. "Su mia proposta abbiamo deciso di affidare ai questori il compito di valutare degli accorgimenti migliori sulla sicurezza, ma senza chiudere il Senato", ha comunicato La Russa. "Riteniamo che basti qualche piccolo accorgimento perché vogliamo che il Senato rimanga il più possibile a contatto con la gente senza farci spaventare o condizionare da 4 ragazzotti che pretendono di cambiare il mondo, lanciando un po' di vernice".

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