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Vannacci dopo le polemiche sul libro omofobo: “Ho scritto quello che pensa gran parte degli italiani”

Parla il generale Roberto Vannacci dopo le polemiche scatenate dal suo libro autoprodotto in cui prende posizione contro gay e migranti: “Non mi ergo a paladino della maggioranza degli italiani, ma le argomentazioni che porto trovano una certa rispondenza in quella maggioranza. Salvini? Fa piacere quando qualcuno si interessa a un servitore dello Stato”.
A cura di Ida Artiaco
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"Come ho sempre pensato, che non non sono né un gretto, né un ignorante, né un mostro, né un orco, perché, guarda caso, le mie idee intercettano quelle di una grande moltitudine di persone. Non mi ergo a paladino della maggioranza degli italiani, ma le argomentazioni che porto evidentemente trovano una certa rispondenza in quella maggioranza".

A parlare è il generale Roberto Vannacci, finito nella bufera dopo la pubblicazione del suo libro autoprodotto, intitolato "Il mondo al contrario", in cui prende posizione, tra gli altri, contro gay e immigrati. Lo ha fatto in una intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale ha anche parlato delle telefonata avuta nelle scorse ore con il leader della Lega Matteo Salvini, che si era schierato dalla parte del militare.

"Non dirò nulla sul contenuto della comunicazione con Salvini, ma mi ha fatto piacere sicuramente. Come fa piacere ogni volta che qualcuno mostra interesse per un servitore dello Stato e per come può sentirsi", ha detto il generale confermando anche la propria obbedienza alle gerarchie dell'esercito e al ministro Crosetto.

Sul possibile procedimento disciplinare nei suoi confronti da parte del Ministero della Difesa ha detto: "Ho ricevuto comunicazione proprio oggi dell'avvio di un'inchiesta sommaria nei miei confronti, che non è un'azione disciplinare: è un'indagine per episodi di rilevante gravità, le cui considerazioni finali, eventualmente, e solo allora, potranno o non potranno portare all'avvio di un provvedimento disciplinare".

Nessun passo indietro, dunque, di Vannacci dopo le polemiche scoppiate nei giorni scorsi. "Il limite è fissato dalla legge: fintanto che non offendo e non ledo la dignità di qualcuno ho diritto ad esprimere la mia opinione. Se dico che una persona non mi piace non è un'offesa. Per questo rivendico il diritto di dire cosa penso, anche di criticare, purché rimanga nel perimetro delle cose non perseguibili per legge", ha spiegato.

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