106 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Vannacci corregge il tiro: “Snaturate le mie parole su classi separate, ma liberiamo chi sa volare”

Roberto Vannacci, dopo le polemiche scoppiate nelle scorse ore, prova a difendersi sulla questione classi separate per i disabili a scuola: “Mie parole snaturate, è iniziata la campagna elettorale. Nessuno rimane indietro, ma liberiamo ali e cervelli di chi sa o vuole volare”.
A cura di Ida Artiaco
106 CONDIVISIONI
Il generale Roberto Vannacci
Il generale Roberto Vannacci

Dopo le polemiche scoppiate nelle scorse ore dopo le dichiarazioni rilasciate in una intervista a La Stampa in cui ha affermato che "classi con “caratteristiche separate” aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei 100 metri", l'ex generale Roberto Vannacci interviene via social per correggere il tiro e provare a difendersi.

Travolto dalle critiche, Vannacci, candidato con la Lega alle prossime elezioni europee, ha infatti scritto: "Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata!".

Immagine

Poi poco dopo ha condiviso un altro messaggio, sempre sulla sua pagina Facebook: "Nessuno rimane indietro, ma liberiamo ali e cervelli di chi sa o vuole volare!". Il generale ha poi cancellato quello precedente sul titolo della sua intervista a La Stampa sostituendolo con queste parole: "Gli articoli vanno letti senza fermarsi ai titoli".

Ma ormai la frittata era fatta. Non solo l'opposizione è partita all'attacco di Vannacci, ma anche il ministro Giancarlo Giorgetti, a margine dell'evento a sostegno della candidatura alle europee, nelle liste della Lega, a Varese di Isabella Tovaglieri ha detto che "Vannacci non è della Lega".

Anche la Cei è intervenuta. "Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l’inclusione è segno di civiltà", è stato il commento del vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Francesco Savino, il quale ha aggiunto: "Le classi separate riproducono i ghetti. La separazione in classi diverse per i fratelli disabili significa che sono da emarginare o guardare con sospetto. E invece loro hanno tante abilità che noi non abbiamo".

106 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views