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Vaccini, l’Italia va a rilento: somministrata poco più di una dose su 10

In Italia finora sono state vaccinate 72.397 persone. O meglio, queste sono le dosi somministrate sulle 479.700 consegnate finora al nostro Paese. Significa che ne sono state effettuate circa il 15% di quelle disponibili, poco più di una ogni 10. Con importanti differenze tra le Regioni. Il Paese va a rilento con i vaccini: andiamo quindi a vedere a che velocità stanno procedendo le Regioni le differenze tra l’Italia e gli altri Paesi del mondo.
A cura di Annalisa Girardi
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In Italia, così come in Europa e nel resto del mondo, continua la campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Ma non in tutti i Paesi questa procede alla stessa velocità e, a una settimana esatta dal V-Day, si iniziano già ad evidenziare i primi ritardi. Nel nostro Paese, secondo i dati aggiornati del governo (disponibili sulla piattaforma online consultabile a questo link), al 2 gennaio sono state vaccinate 72.397 persone. O meglio, questo è il numero di persone che hanno ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer-BionTech dallo scorso 27 dicembre. In totale, le dosi consegnate finora all'Italia sono 479.700: alle prime 9.750 dosi consegnate per il V-Day si sommano infatti le 469.950 ricevute nell'ultima settimana di dicembre. Il piano strategico per i vaccini prevede infatti una consegna di circa 470 mila dosi a settimana, numeri con i quali il governo prevede di riuscire a immunizzare oltre il 70% della popolazione dopo l'estate.

Ma se si guarda a questi numeri emerge che finora sono state somministrate solo il 15% delle dosi ricevute. Significa poco più di una ogni 10 disponibili. Nei primi giorni della campagna vaccinale il maltempo ha contribuito a causare alcuni ritardi, provocando dei rinvii nelle consegne a causa delle nevicate che hanno interessato alcune zone negli ultimi giorni del 2020. Ma non è l'unico problema. Sul territorio si sta procedendo a rilento. "Le Regioni devono correre, nessuna dose utilizzabile può attendere di essere usata anche solo per qualche ora. Usiamo anche le ore serali ma corriamo", ha affermato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa.

Non tutte le Regioni vanno alla stessa velocità

Mentre i nuovi casi di coronavirus continuano ad aumentare su tutto il territorio nazionale, non tutte le Regioni procedono alla stessa velocità per quanto riguarda le vaccinazioni. E i divari sono ampissimi. Se il Lazio, ad esempio, ha già somministrato il 36,6% delle dosi ricevute, in Lombardia sono stati distribuiti solo il 3% dei vaccini arrivati. In Lazio, infatti, delle 45.805 dosi consegnate ne sono già state effettuate 16.752, mentre in Lombardia su 80.595 dosi ne sono state somministrate 2.416.

I numeri variano da Regione a Regione. In Veneto sono stati fatti il 28,6% dei vaccini finora disponibili (11.119 su 38.900), in Toscana il 24,4% (6.824 su 27.920). In Campania invece le percentuali si abbassano: 6.671 su 33.870, il 19,7%. Si scende ulteriormente in Emilia Romagna: 5.504 su 43.875, il 12,5%. In Sicilia sono stati somministrati 2.471 vaccini su 46.510 dosi disponibili (5,3%).

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L'Italia e il resto del mondo: dove si va più veloce con i vaccini

Ci sono quindi importanti differenze all'interno del Paese sulle velocità con cui vengono somministrati i vaccini. Lo stesso avviene tra i diversi Stati del mondo: non tutti stanno procedendo con la stessa tempestività. E l'Italia è tra i più lenti. La piattaforma Our World in Data sta tenendo il conto di quante persone vengono vaccinate in ogni Paese: secondo gli ultimi numeri aggiornati, al momento nel mondo hanno già ricevuto il vaccino contro il coronavirus 11 milioni di persone. In Cina sono 4,5 milioni i vaccinati, negli Stati Uniti 4,2 milioni. Ma se si mette in proporzione il numero di vaccini somministrati con gli abitanti, emerge che il Paese che sta vaccinando più velocemente la sua popolazione è un altro. Si tratta di Israele, che ha già vaccinato più dell'11% della sua popolazione.

Regno Unito e Stati Uniti sono rispettivamente all'1,47% e all'1,28%. In Cina ci si ferma allo 0,31%. In Germania allo 0,23%. In Italia la percentuale scende: siamo allo 0,09%. Davanti a noi non solo la media mondiale, ma anche diversi Paesi come l'Oman, la Polonia, il Portogallo o la Croazia. Forse è ancora presto per tirare già le somme sulla velocità della campagna vaccinale, ma è certo che ci sono numerose differenze sia tra i diversi Paesi del mondo, che nei territori all'interno di uno stesso Stato.

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