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Un tunnel sottomarino al posto del ponte sullo Stretto: il progetto allo studio del governo

Dopo le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’ipotesi di un tunnel sottomarino al posto del ponte sullo Stretto di Messina sembra diventare sempre più realistica. Il ministero delle Infrastrutture sta valutando il progetto che, come spiega la ministra De Micheli, potrebbe essere presentato in sede di Recovery Fund.
A cura di Stefano Rizzuti
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La prima pietra l’ha scagliata il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Non più il ponte sullo Stretto di Messina, ma un tunnel. Un miracolo di ingegneria”, lo definisce lui puntando a una “strutturata ecosostenibile, anche sottomarina”. Se, in un primo momento, la sua sembrava solo un’idea molto lontana, in realtà ora sembra che l’ipotesi sia realmente al vaglio del ministero competente, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tanto che la sua titolare, Paola De Micheli, annuncia che il progetto potrebbe essere presentato in sede di Recovery Fund. L’idea, quindi, è quella di realizzare il tunnel al posto del ponte grazie ai soldi che arriveranno dall’Ue per il post Covid. L’idea di un tunnel sottomarino, in realtà, era stata già avanzata e scartata in passato. Soprattutto per due motivi: la zona risente delle forti correnti marine ed è, inoltre, ad alto rischio sismico. Fattori di instabilità non di poco conto.

Tunnel Stretto, il progetto allo studio del ministero

Il progetto viene rilanciato dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, che spiega come sia quasi pronto un progetto “per la costruzione di un tunnel subalveo”, da presentare presto a Conte. A prepararlo sono stati ingegneri ed esperti, spiega. E si tratterebbe di un’opera in parte in superficie e in parte sottomarina. La conferma è arrivata poi, come detto, dalla ministra De Micheli: “Abbiamo avuto una proposta da parte di un gruppo di ingegneri che ci ha sottoposto questa ipotesi del tunnel sottomarino al posto del Ponte sullo Stretto di Messina”. Ora si stanno facendo “tutte le analisi tecniche del caso perché quella è un’area sismica”. Il progetto potrebbe essere quello già presentato a giugno 2017, quando ministro era il dem Graziano Delrio, dall’ingegnere Giovanni Saccà.

Come verrebbe realizzato il tunnel dello Stretto

Proprio Saccà spiega all’Agi come verrebbe realizzato il progetto. Innanzitutto, precisa, quella interessata è una “zona poco profonda”, con 170 metri di profondità e larghezza di 2 km. Saccà prosegue: “Scendendo a 50 metri si può scavare un tunnel subalveo impegnando strutture offshore, piloni Gbs inseriti su un terreno che qui si trova solo a circa 100 metri sotto il livello del mare”. Si tratterebbe di un prolungamento del contratto di programma per la galleria Gioia Tauro-Villa San Giovanni: “Si tratta di allungarla per 4 km e farla risalire in Sicilia per altri 17, fino a farla collegare con i binari ferroviari per Catania e Palermo, con due stazioni sotterranee nel comune di Messina”. Per i veicoli, invece, si potrebbe costruire “un secondo tunnel, ma più corto”.

I costi e i tempi di realizzazione del tunnel

Il tunnel potrebbe essere realizzato, secondo le previsioni di Saccà, in cinque anni, con un costo di 1,5 miliardi a cui aggiungere quello delle opere accessorie e delle opere compensative da realizzare necessariamente in Calabria e Sicilia. Pensiamo, per esempio, alle nuove stazioni. Per un costo totale stimato da Cancelleri intorno ai 5 miliardi di euro. L'ingegnere, invece, spiega che la realizzazione del tunnel al posto del ponte porterebbe a una “riduzione consistente degli espropri e un minore impatto ambientale”. E anche, sottolinea ancora Saccà, minori costi di gestione e di manutenzione.

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