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Guerra in Ucraina

R-ussiaUcraina, ministra Messa: “Nuove iniziative per accogliere professori, studenti e ricercatori”

La ministra Messa ha spiegato, in audizione in commissione Cultura alla Camera, quali sono le iniziative di accoglienza per studenti, ricercatori e docenti ucraini messi in campo sia dalle singole università che dal governo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dall'Ucraina continuano ad arrivare migliaia di profughi che scappano dalla guerra. Tra loro ci sono anche studenti universitari, professori, ricercatori. Così come in molti sono già in Italia, alcuni dei quali dovrebbero tornare in Ucraina ma non possono. La ministra dell'Università, Maria Cristina Messa, è intervenuta questa mattina in audizione davanti alla commissione Cultura della Camera: "Le iniziative sono molte – ha spiegato – L'Università e la ricerca sono stati tra i primi a mobilitarsi per manifestare vicinanza al popolo ucraino. All'emergere della crisi si sono subito moltiplicate le iniziative spontanee, in modo da sostenere la permanenza di tutti gli ucraini che si trovassero in Italia".

"I rapporti tra Italia e Ucraina e Italia e Federazione Russa sono molto stretti", ha ricordato la ministra, parlando di 73 accordi interuniversitari in corso con la Russia e 27 con l'Ucraina. E inoltre "con la Federazione Russa abbiamo ben 489 corsi convenzionati". Insomma, "i rapporti sono molto intensi e vorremmo evitare che a farne le spese siano gli studenti", ha chiarito Messa. Ad esempio oggi in Italia ci sono "31 studenti Erasmus e 989 non Erasmus ucraini", mentre "i russi sono 48 Erasmus e 304 non Erasmus". E ha sottolineato: "Di fronte a questo intenso scambio l'accademia non poteva dimostrarsi insensibile". Dalle Università è arrivata una "risposta massiccia" fin da subito, con la "disponibilità di ospitare 620 persone con 580 borse di studio".

La ministra dell'Università ha ricordato la misura che il governo ha approvato all'inizio di marzo, nel primo decreto Ucraina, che prevedeva un fondo da 500mila euro per "sostenere le iniziative prese dal mondo accademico e universitario". Fondo che è diventato da un milione dopo i lavori in commissione. "Studenti e ricercatori di altre nazionalità possono accedere a questo decreto di accoglienza – ha spiegato la ministra – come profughi in fuga da crisi politiche e militari. O anche soggetti a cui in conseguenza della crisi in atto in Ucraina sia stata concessa la protezione internazionale".

Poi la ministra Messa ha illustrato le nuove iniziative che si stanno mettendo in campo: "Vogliamo semplificare le forme di accoglienza. Oggi parte un percorso specifico informativo e aggiornato a beneficio di tutte le istituzioni, allo scopo di segnalare tutte le iniziative di solidarietà per docenti, ricercatori, studenti e dottorandi che abbiano bisogno di un luogo sicuro dove proseguire il loro lavoro di ricerca e studio – ha spiegato – Questa piattaforma indicherà le misure normative, le proposte e offerte di collaborazione supporto e ospitalità, i riferimenti utili per le misure generali, le disponibilità manifestate da università ed enti". Poi ha aggiunto: "Stiamo mettendo insieme una varietà di misure per rendere più agevole l'incontro tra la domanda che viene da fuori e l'offerta di sostegno in ambito accademico".

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