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Tutta Italia resterà in zona bianca anche la prossima settimana

I dati dell’Istituto superiore di sanità confermano che l’Italia resterà tutta in zona bianca per almeno un’altra settimana. I nuovi parametri su cui ci si baserà d’ora in poi, cioè l’ospedalizzazione e il tasso di occupazione delle terapie intensive, sono sotto controllo in tutto il Paese. Ci sono, però, delle Regioni dove le percentuali sono leggermente più alte.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La zona gialla si allontana e l'Italia resta bianca almeno per un'altra settimana. Il cambio dei parametri, deciso ieri dal governo e inserito nel nuovo decreto Covid, evita la zona gialla ad almeno quattro Regioni che avrebbero cambiato colore da lunedì. Nessuna novità per oggi e nessuna ordinanza del ministro Speranza. Il tasso di ospedalizzazione e di occupazione delle terapie intensive è ancora basso rispetto alle nuove soglie inserite come indicatori decisivi per il passaggio in zona gialla, arancione e rossa. I dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi, intanto, hanno segnato un'impennata dell'indice Rt (utilizzato in un primo momento come indicatore fondamentale) e dell'incidenza (usata fino a ieri per decidere quando cambiare i colori).

Quali sono i nuovi parametri che decidono i colori delle Regioni

Con il decreto Covid varato ieri, il governo ha deciso di cambiare i parametri che determinano il passaggio nelle diverse zone colorate. Si passa da un sistema basato principalmente sull'incidenza ogni 100mila abitanti (che in molte Regioni era già da zona gialla) ad uno basato su tasso di ospedalizzazione e occupazione delle terapie intensive. Al momento tutta l'Italia è in zona bianca e ci rimarrà ancora per un po'. Una Regione entra in zona gialla se supera il 10% di occupazione dei posti in rianimazione e il 15% di quelli in area medica. Per la zona arancione le percentuali da non superare sono rispettivamente il 20% e il 30% e per la zona rossa sono il 30% e il 40%. Tutto si baserà sull'afflusso di malati in ospedale, senza considerare più come decisiva l'incidenza e quindi la circolazione del virus.

Quali Regioni sono più vicine alla soglia per la zona gialla

Secondo quanto emerge dalla bozza del monitoraggio Iss, che verrà reso pubblico oggi pomeriggio, nessuna Regione o Provincia autonoma si avvicina alla soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. In sostanza i dati dovrebbero essere stabili rispetto a quelli della scorsa settimana, con una media del 2% a livello nazionale sia per quanto riguarda le rianimazioni sia per quanto riguarda le ospedalizzazioni in generale. Alcune Regioni hanno il dato più alto in terapia intensiva, altre in area medica, altre hanno un livello di saturazione più basso della media. Nessuna si avvicina pericolosamente alla soglia della zona gialla, ma ce ne sono alcune che hanno dei dati più preoccupanti: la Calabria è al 5,7% dell'occupazione per quanto riguarda l'area medica, la Sicilia al 5,2%, la Campania al 4,8% e la Basilicata al 4,7%. Se si parla di terapie intensive, invece, davanti c'è la Toscana con il 3,4% dei posti occupati, poi la Sicilia con il 3,3% e il Lazio con il 3%.

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