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Toninelli: “Le mie gaffe? Meglio quelle delle mazzette”

“Qualche lapsus lo faccio, qualche parola sbagliata, ma credo francamente che alla gente non gliene freghi nulla di una parola sbagliata ma gli interessi piuttosto che, dopo 12 ore di lavoro, io abbia agito bene e onestamente per loro, mentre prima si prendevano mazzette. Diciamolo chiaro, meglio le gaffe che le mazzette”, ha dichiarato il ministro Toninelli all’agenzia Adnkronos.
A cura di Charlotte Matteini
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Le tante gaffe collezionate in questi mesi? Nulla di che, normali scivoloni dettati da stanchezza e fretta per il ministro Danilo Toninelli. Intervistato dall'agenzia di stampa AdnKronos, il titolare del MIT ha dichiarato: "Mi faccio una bella risata, qualche lapsus lo faccio, qualche parola sbagliata, ma credo francamente che alla gente non gliene freghi nulla di una parola sbagliata ma gli interessi piuttosto che, dopo 12 ore di lavoro, io abbia agito bene e onestamente per loro, mentre prima si prendevano mazzette. Diciamolo chiaro, meglio le gaffe che le mazzette".

In molti sostengono che, in caso di rimpasto di governo, Toninelli sarebbe il primo ministro a saltare, ma lui smentisce: "Più lo dicono e più sono salde le radici nel ministero. Tutti capiscono che sto facendo bene dove passa il 40% di investimenti pubblici. Prima passavano in una certa maniera, ora passano sotto lo scanner della trasparenza".

Proseguendo, Toninelli difende a spada tratta la legge di bilancio e assicura: "Assolutamente non ci sarà la super stangata Iva, l'abbiamo cancellata quest'anno e la eviteremo anche nei prossimi anni. Questa manovra dà più possibilità ai cittadini di avere soldi in tasca per comprare. Questo significa aumentare la richiesta, quindi i consumi, e per gli imprenditori produrre di più, assumere di più, vendere di più. Sono molto, molto fiducioso. Stimare la crescita all'1,5%, per poi limarla all'1%, non è stato un errore. E comunque sono convinto che sarà meglio dell'1%, ne sono certo".

Un referendum sulla Tav? No, per Toninelli "basta l'analisi costi-benefici per decidere se fare l'opera. Il referendum sulla Tav comporta una legge costituzionale, quindi doppie letture parlamentari, il che significa anni. Se vogliono impiegare anni per decidere una grande opera, quando basterebbe un'analisi costi-benefici che ci dice se serve oppure no per i cittadini, io non ne vedo la necessità francamente. I referendum non li chiedono i ministri, non li chiedono i governi ma i cittadini. Non ci opporremo mai se lo chiedono i cittadini". Quanto ai tempi della decisione Toninelli sottolinea: "Non dipende solo dal sottoscritto. Per gennaio l'esame preliminare c'è, io ho preso l'impegno con Francia e Ue di condividerlo insieme a loro, ci saranno valutazioni tecniche anche della Francia e il tavolo si estenderà anche all'Ue. Detto questo, io non ho ancora visto l'analisi costi-benefici, non so oggi se sia un beneficio o un costo per i cittadini quell'opera, quando avremo i risultati li valuteremo con la maggioranza di governo, quindi anche con la Lega, e ne discuteremo".

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