Tiziano Renzi nega le accuse: “A Fiumicino con Mister X? Incontrai un manager, per lavoro”

Non ci sarebbe mai stato alcun incontro con Tiziano Renzi. A dichiararlo, pochi minuti prima dell'interrogatorio di garanzia che si terrà nel carcere di Regina Coeli, dov'è detenuto da qualche giorno, sono gli avvocati difensori di Alfredo Romeo, l'imprenditore partenopeo al centro dell'inchiesta sugli appalti Consip. "Il nostro assistito afferma di non aver mai dato soldi a nessuno e di non avere mai incontrato Tiziano Renzi o gente legata all'entourage dell'ex presidente del Consiglio", hanno affermato i legali difensori di Romeo, Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola e Alfredo Sorge. "Non è vero nulla, sono vittima di una strumentalizzazione che mi sembra solo la conseguenza di un'aspra contesa di natura politica", ha spiegato Alfredo Romeo ai suoi avvocati, rigettando qualsiasi accusa mossa dalla Procura. Durante l'interrogatorio di garanzia, però, Alfredo Romeo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Tiziano Renzi è tornato a ribadire la propria innocenza e spiegando che ciò che si legge sui giornali sarebbe falso. "Scrivete cose che non esistono. Ad esempio a quella di oggi. Uno si incontra per lavoro a Fiumicino con un possibile fornitore e che esce fuori? L’incontro segreto! L’uomo del mistero! Ma era un incontro di lavoro: Si chiama Comparetto. Lo sa chi é? È il terzo gestore postale del Paese. La sua azienda, la Fulmine Group, riunisce 250 operatori del settore. Non è proprio un mister X. Io mi occupo anche di spedizioni porta-a-porta. Lui è un mio interlocutore. Ma voi vedete il male ovunque".

Nel corso della settimana sarà sentito dai magistrati anche il governatore della Regione Puglia e candidato segretario del Partito Democratico Michele Emiliano, in qualità di persona informata sui fatti. Emiliano, infatti, come spiegato anche in alcune interviste concesse nelle scorse settimane, avrebbe ricevuto alcuni sms dal ministro Luca Lotti nei quali ci sarebbero alcuni riferimenti a Carlo Russo, imprenditore amico di Tiziano Renzi e ritenuto dagli inquirenti il collegamento tra Romeo e il padre dell'ex presidente del Consiglio. Nel mentre, le indagini proseguono, ma parallelamente la procura di Roma ha inoltre aperto un ulteriore fascicolo, contro ignoti, per indagare sulle "ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto" pubblicate da qualche settimana su vari settimanali e quotidiani.