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Terzo Polo, Faraone (Iv) a Fanpage: “Non abbiamo rotto noi, Calenda cerca pretesti per far saltare tutto”

In un’intervista a Fanpage.it il parlamentare Davide Faraone punta il dito contro Carlo Calenda, che ha decretato la morte del partito unico del Terzo Polo: “Io ho la sensazione che Calenda abbia cambiato idea sul partito unico e cerchi pretesti per farlo saltare per aria”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Azione Carlo Calenda ha appena decretato la fine del partito unico del Terzo Polo, dopo le liti delle scorse ore con i renziani. "Il partito non lo riusciremo a fare, perché (Renzi, ndr) non lo vuole fare", ha dichiarato in un'intervista a Striscia la Notizia, che andrà in onda questa sera. E con questa dichiarazione sembra voler mettere definitivamente un punto al braccio di ferro con Italia viva, chiudendo la questione e ogni ipotesi di riconciliazione.

Per il leader di Azione salta tutto perché Renzi "vuole tenersi soldi e partito di Italia Viva e non si può far nascere, da due partiti, tre partiti: diventa ridicolo". Al momento sembra cancellato anche l'appuntamento di questa sera, il secondo round del comitato politico che si è già riunito ieri, e che avrebbe dovuto proseguire i lavori oggi. "Non so se oggi ci sarà una nuova riunione, ma lui non viene alle riunioni. Non ci ho parlato, perché lui parla solo con Obama e Clinton", ha detto Calenda.

La decisione di disdire la riunione ha spiazzato Italia viva: "Mentre Calenda dichiarava noi eravamo con Matteo Renzi e tutti i senatori, a partire da Gelmini e gli altri, a trovare una soluzione al documento, in aula", hanno commentato i renziani all'Adnkronos. Anche Davide Faraone, deputato di Italia viva, è stato colto di sorpresa dalle ultime notizie: "Ho la sensazione che Calenda abbia cambiato idea sul partito unico e cerchi pretesti per farlo saltare per aria", ha detto in un'intervista a Fanpage.it.

A che punto è la nascita del partito unico? È ancora "vivissimo"?

Non direi proprio. Rischiamo di essere ai titoli di coda se non c’è un immediato colpo d’ala. Sarebbe un crimine incredibile non offrire agli italiani un’opzione riformista, lasciarli in balia di sovranisti e populisti. Chi si prende questa responsabilità fa un danno al paese.

Richetti stamattina aveva lanciato un ultimatum "o si chiude stasera o salta tutto". C'è la volontà da parte vostra di ricomporre?

Non abbiamo rotto, figuriamoci se non vogliamo comporre. Non ho compreso perché Calenda voglia interrompere un percorso che gli italiani hanno dimostrato di apprezzare e che lui fino a poche ore fa definiva incontrovertibile.

Se dovesse esserci una nuova riunione del Terzo Polo Renzi parteciperà?

Renzi non è componente del comitato politico, come tra l’altro spesso ha sottolineato Calenda, quindi come al solito non parteciperà alle nostre riunioni. Questo non vuol dire che non stia offrendo un contributo per superare questo momento difficile. Comunque il problema non credo nemmeno si ponga visto che per l’ennesima volta Calenda cambia rotta, leggo che non vuole nemmeno che si tenga l’incontro previsto per oggi pomeriggio.

Ci aiuta a capire quali sono i principali motivi di contrasto? Perché non volete sciogliere Iv prima della nomina del segretario?

Ma chi non vuole sciogliere Italia Viva? Mi pare normale che se si fonda un nuovo partito i vecchi muoiono. Ma di cosa stiamo parlando? Io ho la sensazione che Calenda abbia cambiato idea sul partito unico e cerchi pretesti per farlo saltare per aria. Parliamo, ragioniamo sul documento che Carlo ci ha proposto. La soluzione se vogliamo la troviamo.

Siete disposti come chiede Calenda a investire tutte le risorse economiche sulla campagna per le europee?

Come abbiamo fatto finora continueremo a fare. I due partiti hanno versato il 50% ciascuno in tutte le campagne elettorali. E poi il problema si pone solo per la breve fase transitoria, una volta che nascerà il nuovo partito e i vecchi non ci saranno più, la cassa sarà una soltanto, quindi anche in questo caso stiamo parlando di un problema risolvibilissimo.

Uno dei nodi è la richiesta di mandare in soffitta la Leopolda. Su questo punto non cederete?

Queste è una proposta irricevibile. Noi la Leopolda l’abbiamo sempre fatta e continueremo ad oltranza. È un grandissimo spazio democratico. Perché si ha sempre paura della Leopolda? Eppure grossa parte della classe dirigente del paese è venuta fuori da lì, Richetti lo sa benissimo, e migliaia di volontari non vogliono farne a meno e io sono con loro.

Dicono che si pone anche un problema di conflitto di interessi, per l'attività di direttore de Il Riformista di Renzi e per la sua attività di lobbying. Su questo darete rassicurazioni?

Io non capisco perché Calenda viva così male la figura di Matteo. Nel partito che ho in mente devono esserci tanti Renzi e tanti Calenda. Sarà un partito più forte. Dovrà essere un vero partito, che resista nel tempo a prescindere dalle leadership temporanee. Che parta dal territorio e che tenga dentro tante famiglie politiche. Calenda dà la sensazione di non condividere questa impostazione, di pensare più ad un partito che parta da lui e basta, credo che questa sia la vera differenza fra noi.

Altra questione dirimente sembra essere quella delle eventuali candidature alternative a Calenda come leader del nuovo soggetto politico. Quali sono i nomi papabili?

Non ci sono nomi papabili ma un congresso prevede la possibilità di candidature alternative. Nessuno deve avere paura della democrazia e viverla con fastidio.

Lei sa chi dei vostri ha mandato la velina alle agenzie, che ha dato inizio alle liti?

Non mi occupo di veline e la politica delle veline che non piace. Questo spiattellare tutto su Twitter, disquisire su tutto, polemizzare su tutto, non aiuta la politica, l’affossa.

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