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Taglio dei vitalizi, ex parlamentari in rivolta: “I diritti acquisiti non si toccano”

In audizione alla Camera dove si discute delle proposte di legge di taglio ai vitalizi, i rappresentati degli ex parlamentari annunciano battaglia: “Vogliono negarci ciò che si riconosce al resto dei cittadini”
A cura di Antonio Palma
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La battaglia sulla modifica e il taglio dei vitalizi dei parlamentari è solo all'inizio ma già volano scintille. Con l'avvio in commissione Affari Costituzionali della Camera dell'esame delle proposte di legge in merito ai vitalizi, infatti è immediatamente partita una levata di scudi da parte degli ex deputati e senatori che in coro annunciano battaglia sottolineando che i diritti acquisiti non si toccano. Il concetto è stato ribadito oggi a più riprese nel corso delle audizioni a Montecitorio dei rappresentanti degli ex deputati e senatori ma anche degli ex consiglieri regionali. Questi ultimi in particolare hanno minacciato di far valere le loro ragioni in tute le sedi giuridiche facendo ricorso se necessario anche alla Corte europea di Giustizia.

In realtà nessuno contesta il taglio dei vitalizi in generale, l'oggetto del contendere infatti è la retroattività dei provvedimenti in discussione da alcuni giorni davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera. Per molti ex infatti questo sarebbe un atto illegale perché andrebbe a togliere diritti acquisiti. "Quello che francamente rifiutiamo è di essere oggetto di una campagna che si presenta all’opinione pubblica come una campagna di giustizia contro i privilegi” ha spiegato il presidente dell’Associazione degli ex parlamentari della Repubblica, Gerardo Bianco, secondo il quale con il ricalcolo contributivo dei vitalizi già in essere, ai parlamentari sarebbe “negato ciò che si riconosce al resto dei cittadini. Ossia la tutela dei diritti acquisiti".

Un concetto ribadito anche da Aldo Bottin, presidente dell'associazione consiglieri ed ex consiglieri regionali, secondo il quale "nessun trattamento pensionistico pubblico o privato erogato con il sistema retributivo è stato ricalcolato con il sistema contributivo” oltre al fatto che "le proposte di legge incrociano tutte forti motivi di incostituzionalità, in contrasto con la Corte Costituzionale, con la corte di Cassazionee con la Corte dei diritti dell'uomo europea".

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