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Ddl carne sintetica, Lollobrigida smentisce le accuse sul ritiro della legge: “Nessun passo indietro”

Secondo indiscrezioni, il ministro dell’Agricoltura avrebbe chiesto di ritirare il ddl sulla carne sintetica, che ne proibisce la produzione e la distribuzione, per paura di una bocciatura dall’Ue. Ma il ministro ha fatto sapere che non intende fare un passo indietro.
A cura di Andrea Miniutti
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Come emerso da alcune indiscrezioni, il governo potrebbe ritirare il ddl sulla carne sintetica: si tratta di un disegno di legge che impone lo stop in Italia alla produzione e alla commercializzazione di alimenti e mangimi prodotti in laboratorio, uno dei cavalli di battaglia del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Secondo quanto riportato dal Foglio, il braccio destro di Giorgia Meloni avrebbe giustificato il dietrofront "alla luce della discussione parlamentare in corso e delle modifiche che il testo potrebbe subire", ma l'ipotesi che circola maggiormente è quella del timore di una bocciatura da parte dell'Ue.

Il ddl del governo ha già ricevuto il "sì" dal Senato a luglio. Allora, il ministro aveva festeggiato sui social l'approvazione del testo: "Siamo il primo Paese a vietare la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico. Avanti così, per l'Italia". Inoltre, durante un convegno della Coldiretti, Lollobrigida aveva difeso la norma, respingendo le critiche mosse: "C'è una lettura secondo la quale questo governo vorrebbe evitare la scienza e non segue le indicazioni del popolo. Ma non ci sono indicazioni più trasversali di questa: tra i 3.050 Comuni ci sono amministrazioni di ogni segno, quasi tutte le volte questi ordini del giorno sono all'unanimità. Tutte le forze politiche ritengono aberrante la scelta di mettere a rischio la nostra salute e, a mio avviso, anche l'ambiente".

Molti studi della Fao e dell'Oms hanno assicurato che il cibo sintetico è un rischio per la salute delle persone tanto quanto la carne animale, e una ricerca certificata dall'Ue ha dimostrato come la produzione di carne artificiale inquinerebbe il 93% in meno rispetto a quella classica, con effetti positivi nella lotta contro il cambiamento climatico. Ma i problemi della legge sono legati soprattutto alla sua non conformità col diritto dell'Unione europea.

Il ddl è già al vaglio delle associazioni di settore europee che, sulla piattaforma Tris, hanno pubblicato i propri commenti sul contenuto della proposta. In particolare, viene criticato un passaggio del testo che cerca di giustificare l'intervento legislativo: "Stante l’assenza, al momento, di una normativa specifica in campo europeo si è ritenuto di intervenire precauzionalmente a livello nazionale per tutelare interessi che sono legati alla salute e al patrimonio culturale". Tuttavia, come varie associazioni – tra cui Cellular Agricultural Europe -hanno fatto notare, "l'Unione europea ha già in vigore un sistema di regole per la valutazione della sicurezza e per l'approvazione dei prodotti fatti con colture cellulare", regole codificate nel Regolamento sui nuovi alimenti e in molti altri atti comunitari.

In più, diverse associazioni hanno sollevato diversi dubbi anche sulla compatibilità del disegno di legge nei confronti delle norme europee sulla concorrenza. I motivi che potrebbero portare ad una bocciatura del ddl da parte delle istituzioni comunitarie, insomma, sono molteplici, e questo potrebbe spingere il governo a ritirare il testo.

La riposta del ministro Lollobrigida: "Nessun passo indietro"

In seguito alle notizie uscite sul tema, il ministro Lollobrigida ha chiarito sui suoi social di non aver ritirato il disegno di legge: "Si tratta solo di una questione formale. È stata ritirata la notifica all’UE, per rispetto nei confronti del lavoro del nostro Parlamento. Una procedura attivata in altre occasioni, non solo dall'Italia". Al contrario, ha sottolineato la sua volontà a far procedere l'iter parlamentare:

Non solo non ritiro il DDL, ma sono più convinto che mai di dover dar corso alle indicazioni dei Comuni, delle Regioni (tutte) e dei milioni di cittadini Italiani che ci hanno chiesto esplicitamente di proteggere la nostra salute e la nostra economia. Su questa battaglia di civiltà, come su tutti gli impegni assunti dal Governo, andiamo avanti. Senza alcun passo indietro.

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