
"Questo è il cambiamento: si stringano i denti nel mese di marzo perché poi con aprile ci sia il rinascimento del nostro grande Paese". Per essere emblema del cambiamento, queste parole pronunciate da Matteo Salvini suonano stranamente familiari. D'altronde non è passato troppo tempo da quando Giuseppe Conte chiedeva agli italiani "sacrifici ora per passare poi un Natale più sereno". Sostituisci la Pasqua con il Natale, ma la formula è la stessa. E non è nemmeno l'unica similitudine con l'ex presidente del Consiglio. Il leader della Lega, infatti, ha chiesto agli italiani di stringere i denti in un video girato per commentare le nuove misure restrittive appena approvate dal governo, che porteranno gran parte dell'Italia in zona rossa: esattamente un anno fa, annunciando il lockdonw, Conte ribadiva che fosse necessario rimanere "distanti oggi, per abbracciarci con più calore, per correre più veloci domani".
Insomma, le parole di Salvini oggi non sono per nulla distanti da quelle che usava Conte e che il leader della Lega criticava fortemente. Le ha pronunciate parlando nello specifico degli aiuti economici alle attività più colpite dal virus (che ora si chiamano sostegni e non più ristori, ma sempre di sussidi si tratta). "I rimborsi non avranno più le burocrazie dei codici Ateco ma arriveranno a tutte le partite Iva sul conto corrente e stiamo lavorando anche a una grande operazione di pace fiscale per rottamare e cancellare milioni di cartelle esattoriali fino a 10mila euro", ha affermato il segretario del Carroccio prima di chiedere agli italiani di stringere i denti ora per poi rinascere ad aprile.
Salvini al governo prima è diventato europeista e ora si è trovato a parlare come l'ex alleato nel governo gialloverde che poi, quando si è lasciato il passo al governo giallorosso, è diventato il principale bersaglio dei suoi attacchi. Il leader leghista dall'opposizione era sempre pronto a puntare il dito contro Conte, addossandogli gran parte della colpa per quello che stava succedendo. Ora però le cose sono cambiate e Salvini si trova dall'altro lato. E deve abbassare i toni: così Salvini è passato dal protestare insieme ai ristoratori davanti a Montecitorio al suono di "Io Apro" ad assicurare che i ristori arriveranno e che bisogna portare pazienza ancora un po'.
Del resto, fare parte di un governo del presidente chiamato a superare la più grave crisi che il Paese ha attraversato dal secondo dopoguerra richiede una certa dose di responsabilità. Ragion per cui anche nella Lega proprio il leader sembra essere l'ultimo rimasto a continuare a chiedere di riaprire e allentare le misure di contenimento. Dal ministro Garavaglia che chiede cautela e ammette che a Pasqua non si riaprirà al governatore Zaia che continua a lanciare l'allarme per la gravità dell'emergenza, diversi big del Carroccio non si solo allineati nei giorni scorsi agli slogan salviniani, slogan che strizzano l'occhio al consenso ma che difficilmente si sposano con la realtà della situazione.
E anche Salvini alla fine si ritrova a limare alcune posizioni. Finendo per pronunciare delle frasi che sembrano un'eco di quelle proferite da Conte. Che, proprio secondo Salvini (mentre passava dal chiedere di aprire o chiudere tutto) sarebbe il primo responsabile del disastro Italia nell'emergenza coronavirus.
