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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Stop Reddito di cittadinanza, cosa succede a chi prendeva l’Assegno unico? L’Inps spiega cosa fare

Per chi si trova con il reddito di cittadinanza sospeso, l’Assegno unico continuerà ad arrivare fino al febbraio 2024. Non sarà in forma di integrazione, ma con l’intero importo spettante, per chi rispetta i requisiti. L’Inps ha dettagliato le modalità in una circolare, ricordando che l’anno prossimo bisognerà fare nuovamente domanda.
A cura di Luca Pons
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La fine del reddito di cittadinanza, da luglio 2023 in poi, coinvolge sempre più famiglie. Le prime 160mila sono state avvisate con un sms dall'Inps, e con il passare dei mesi altre ancora perderanno il beneficio, dato che il governo Meloni ha previsto che nel 2023 il Rdc potesse essere erogato solo per sette mensilità. Per alcune famiglie si pone anche un problema aggiuntivo: cosa deve fare chi, oltre al Rdc, prendeva anche l'integrazione dell'Assegno unico e universale per i figli a carico? A spiegarlo ci ha pensato l'Inps con un messaggio apposito.

Cosa fare per non perdere l'Assegno unico dopo la sospensione del Rdc

Molte famiglie, come detto, da qui alla fine del 2023 hanno perso o perderanno l'accesso al reddito di cittadinanza, che verrà "sospeso". Si tratta di famiglie che "non comprendono figli minori, ultrasessantenni o soggetti disabili", ha ricordato l'Inps.

Innanzitutto, si possono rassicurare coloro che hanno già ricevuto l'sms di sospensione e che a luglio hanno ricevuto l'ultima mensilità di Rdc. Infatti, "l’integrazione Auu relativa alla mensilità di luglio verrà regolarmente corrisposta dall'Inps, senza subire ritardi. Il pagamento di quanto spettante a titolo di integrazione avverrà in data 27 agosto con le ordinarie modalità di accredito di Rdc", ha comunicato l'Inps.

L'Assegno unico, però, può essere erogato anche a chi ha figli maggiorenni, fino a 21 anni, se questi rispettano uno o più dei seguenti requisiti:

  • frequentano un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea;
  • svolgono un tirocinio, o lavorano, e hanno un reddito complessivo sotto gli 8mila euro;
  • sono registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgono il servizio civile universale.

Per queste famiglie, l'Assegno unico continuerà ad arrivare fino a febbraio 2024, in forma piena e non più come integrazione, sempre con accredito sulla carta Rdc. Se si presenta una nuova domanda di Auu, il pagamento avverrà con le modalità scelte a partire dal mese successivo alla domanda.

Anche per queste famiglie, si ricorda che dal 1 gennaio 2024 tutti i nuclei familiari con figi a carico dovranno fare domanda di Assegno unico e universale, per non perderlo a partire dal 1 marzo. Ci sarà tempo per farla fino al 30 giugno, e in quel caso si recupereranno anche le mensilità arretrate (marzo, aprile, maggio).

Integrazione Assegno unico, cosa succede a chi ha ancora il Rdc

L'Istituto di previdenza ha ricordato che "i nuclei familiari che includono figli minori, disabili e anziani ultrasessantenni", e anche per le famiglie "eventualmente prese in carico" dai servizi sociali "in contesti di fragilità", il reddito di cittadinanza andrà avanti fino al 31 dicembre 2023. Per queste famiglie, fino a dicembre non cambierà nulla.

Con la stessa cadenza di prima, si otterranno sia le mensilità del Rdc che le integrazioni dell'Assegno unico. Da gennaio 2024, il reddito terminerà anche per queste famiglie: per i mesi di gennaio e febbraio, il Rdc non arriverà più ma l'Assegno unico sarà erogato interamente per la quota spettante, e non più solo come integrazione. Per l'erogazione si userà sempre la carta Rdc. Dall'inizio dell'anno, però, sarà comunque necessario fare nuovamente domanda per l'Auu, in modo da non perderlo da inizio marzo 2024.

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