In Italia non si potranno vendere cibi a base di insetti
"In Italia non è stata ammessa alcuna commercializzazione di insetti e pertanto la commercializzazione come alimento di un insetto o di un suo derivato potrà essere consentita solo quando sarà rilasciata a livello UE una specifica autorizzazione". La comunicazione ufficiale, che smentisce una notizia diffusa durante le vacanze di Natale, viene dal ministero della Salute, che ha inviato nei giorni scorsi un'informativa, datata 8 gennaio, agli assessorati regionali alla Sanità, agli uffici sanitari di frontiera e ai Nas. Con buona pace degli chef che non vedevano l'ora di sperimentare piatti inusuali.
Stop quindi all'introduzione nel mercato italiano, e nelle nostre cucine, degli insetti, ricchi di proteine ed ecosostenibili, mentre è possibile trovarli già in alcuni paesi dell'Unione Europea in "regime di tolleranza", ovvero in attesa che vengano definitivamente autorizzati. Questo in sostanza è il contenuto del Regolamento (UE) 2015/2283 in vigore dal primo gennaio scorso sui "novel food", cioè cibi come locuste e grilli, "privi di una storia significativa di consumo alimentare nell'Unione Europea al 15 maggio del 1997". Ma in riferimento all'articolo che disciplina le misure transitorie, spiega una nota informativa della Direzione Generale Igiene, Sicurezza alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute, alcuni Stati membri hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto. Perché diventi ufficialmente consentito il loro consumo dovrà essere presentata una domanda di autorizzazione, ma "nel frattempo gli Stati membri che ne hanno ammesso la commercializzazione prima del 1 gennaio 2018 possono continuare a mantenerle sul loro mercato".
Non ci dovremo abituare in fretta insomma agli insetti e ai loro derivati, e i più curiosi che vogliono sperimentare una nuova alimentazione dovranno attendere che ogni singola tipologia di insetto venga passata al vaglio e accettata dall'Ue: "A differenza di quanto previsto dal precedente Regolamento (CE) 258/97 – ha aggiunto il ministero nella circolare – l'autorizzazione di un novel food deve essere richiesta ora alla Commissione europea, seguendo le linee guida recentemente pubblicate dall'EFSA".