Stabilità, Regioni in rivolta. Renzi convoca i governatori: “Ora ci divertiamo”

L'allarme viene lanciato in Parlamento dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, durante la sua audizione alle commissioni parlamentari per il Bilancio. La legge di Stabilità a suo dire chiede risparmi che “mettono a rischio la sopravvivenza stessa del sistema Regioni”. Il capitolo più critico riguarda la sanità. Per il governatore del Piemonte le esigenze sono circa il doppio, cioè un miliardo in più. Parlando ai senatori Chiamparino ha formulato scenari preoccupanti: "Se non cambiano questi dati vorrà dire che, ad esempio, sui farmaci innovativi ci sarà qualcuno a cui bisognerà dire di no. Potremmo poter arrivare a un livello tale che, ad esempio, la centesima persona che arriva e ha bisogno di un farmaco salvavita si sente dire di no perché le Regioni non hanno i soldi per acquistarlo", ha ammesso il governatore. Chiamparino ha dunque chiesto al Governo di aprire un tavolo in modo tale che la Conferenza delle Regioni possa prendere una posizione definitiva e presentarla giovedì. Le preoccupazioni espresse da Chiamparino trovano sponda anche nel dossier dei tecnici del Senato, secondo cui “sarebbe utile una valutazione del Governo in merito alla effettiva praticabilità” dei 17 miliardi di tagli in tre anni a carico delle Regioni.
Renzi: “Regioni eliminino gli sprechi” – Le parole di Chiamparino sono arrivate a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio e il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarebbe ora orientato a convocare i governatori per mercoledì 4 novembre. “Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio”, avrebbe detto Renzi ai suoi collaboratori più stretti. Il premier, riferiscono fonti di governo, ritiene che “sulla sanità ci sono più soldi del passato. Meno di quelli che chiedono le Regioni, ma più di quelli che avevano a disposizione. Il punto è che le tasse devono scendere. Non consentirò a loro di aumentare le imposte ai cittadini, non si può scaricare sempre sugli italiani. Eliminino piuttosto gli sprechi”.