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Spese militari, M5s smentisce Palazzo Chigi: “Con Conte speso 1 mld l’anno, aumento del 12% non 17%”

Il M5s con una nota replica a Palazzo Chigi: “L’incremento delle spese militari con i governi Conte è stato in media inferiore al miliardo l’anno. Un dato sensibilmente differente da quanto fatto registrare dall’attuale esecutivo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il M5s con una nota ha risposto alla precisazioni sull'aumento delle spese militari che Palazzo Chigi ha diffuso ieri, dopo l'incontro tra il leader del Movimento Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Dopo il faccia a faccia di ieri sera il premier è salito al Colle, per aggiornare il Presidente della Repubblica Mattarella, sottolineando il rischio che si comprometta il patto di maggioranza, qualora gli impegni presi con la Nato – il raggiungimento del tetto del 2% del Pil per le spese militari – non venissero rispettati.

"È curiosa e davvero straordinaria la dovizia di particolari con cui ‘fonti di palazzo Chigi' hanno ricostruito la spesa militare italiana. La stessa meticolosità andrebbe usata per dare notizia del previsto incremento delle spese militari per gli anni 2023 e 2024, che rappresentano il fulcro del confronto di questo giorni", ha scritto il Movimento 5 Stelle in una nota, in cui si contesta "una ricostruzione che vorrebbe dimostrare che i governi Conte hanno aumentato le spese per la Difesa più del governo Draghi. Allora vediamo i numeri, quelli ufficiali del Ministero della Difesa che ogni anno definisce il cosiddetto ‘bilancio integrato Difesa in chiave Nato', che è quello che conta ai fini del calcolo dell'Alleanza atlantica sull'incidenza delle spese miliari sul Pil e che è consultabile sui documenti programmatici pluriennali della Difesa e sul sito della Nato".

Il M5s ha sostanzialmente smentito le cifre diffuse da Palazzo Chigi, secondo cui ci sarebbe stato durante i due governo Conte un aumento di investimenti sulla difesa pari al 17% in più: "I piani concordati nel 2014, e seguiti dai vari governi che si sono succeduti, prevedono entro il 2024 un continuo progressivo aumento degli investimenti. Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 miliardi, nel 2021 24,6 miliardi (un aumento del 17 per cento). Sono questi sono i dati del ministero della Difesa nei governi Conte. Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa sale invece a 26 miliardi: un aumento del 5,6 per cento", ha detto ieri fonti del governo.

Per il M5s queste cifre sarebbero errate: "Durante i governi del Presidente Giuseppe Conte – prosegue la nota dei pentastellati – ci sono state le seguenti variazioni: 2019: da 21,7md del 2018 a 21md = – 0,7md; 2020: da 21md a 22,8md = +1,8md; 2021: da 22,8 a 24,4md = +1,6 md. Si registra dunque un totale di +2,7md in 3 anni (da 21,7 a 24,4md), ovvero +12% e non +17%". Dal M5S spiegano invece che con il Governo Draghi, "nel 2022: da 24,4 a 26 mld, per un totale di +1,6 mld, corrispondente ad un aumento percentuale di +6,5% in 1 anno, non del 5%". Quindi "si evince chiaramente che l'incremento delle spese militari con i governi Conte è stato in media inferiore al miliardo l'anno. Un dato sensibilmente differente da quanto fatto registrare dall’attuale esecutivo, che in un anno ha disposto 1,6 miliardi di euro di aumento. In pratica, Conte è passato in 3 anni dall’1 al 1,4% Pil, mentre qui si chiede di passare subito al 2% in meno di due anni".

Secondo la nota, "un conto è valutare un aumento delle spese militari lineare che porterebbe il nostro Paese ad adempiere all’obiettivo Nato del 2% Pil in modo graduale e sostenibile entro la fine di questo decennio. Altra cosa è immaginare un aumento esponenziale delle stesse spese militari che gravi indiscriminatamente sul nostro bilancio per raggiungere lo stesso obiettivo entro il 2024. Questo significherebbe aumentare di almeno 6 miliardi l'anno gli stanziamenti per la Difesa nelle prossime due leggi di bilancio per saltare da 26 a 38 miliardi di spesa militare annua".

Ma l'esecutivo tira dritto, e il ministro della Difesa Guerini conferma gli obiettivi fissati nel 2014: "Francamente uscirei da un dibattito approssimativo su cifre e date. L'impegno assunto in sede Nato nel 2014 e riconfermato da tutti i Presidenti del Consiglio che si sono succeduti da allora prevedeva il raggiungimento del 2% del PIL per le spese della Difesa entro il 2024. Fin dal momento in cui ho assunto la guida di questo dicastero ed anche in questi giorni ho sempre indicato sia l'esigenza di rispettare l'obbiettivo del 2%, sia la gradualità con cui raggiungerlo".

"Dal 2019 ad oggi abbiamo intrapreso una crescita graduale delle risorse sia sul bilancio ordinario che sugli investimenti, che ci consentirà, se anche le prossime leggi di bilancio lo confermeranno, di raggiungere la media di spesa dei Paesi dell'Unione Europea aderenti alla Nato e poi, entro il 2028, il raggiungimento dell'obiettivo del 2%".

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