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Speranza: “Le prime dosi del vaccino arriveranno tra 6 mesi. Intanto usiamo i test rapidi”

“Ci attendono mesi difficili. Credo che entro 6/7 mesi avremo a disposizione le prime dosi di un vaccino. Aspettiamo il vaccino e una cura efficace, ma avere test nuovi più rapidi ci può aiutare. I testi antigenici abbiamo iniziato a usarli negli aeroporti: in 15/20 minuti ci danno l’esito. Li abbiamo sperimentati e i dati sono incoraggianti”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza.
A cura di Annalisa Girardi
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Il vaccino contro il coronavirus non arriverà prima di almeno sei mesi, ma nel frattempo possono essere utili i test rapidi per rintracciare i positivi. Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo alla trasmissione Cartabianca su Rai Tre. "Sono sicuro che vinceremo questa sfida, ma ci attendono mesi difficili. Credo che entro 6/7 mesi avremo a disposizione le prime dosi di un vaccino e alcuni farmaci efficaci costruiti sulla ricerca degli anticorpi monoclonali", ha detto. Per poi aggiungere: "Noi aspettiamo il vaccino e una cura efficace, ma avere test nuovi più rapidi ci può aiutare. I testi antigenici abbiamo iniziato a usarli negli aeroporti: in 15/20 minuti ci danno l’esito. Li abbiamo sperimentati e i dati sono incoraggianti".

Oggi il comitato tecnico scientifico ha dato il via libera all'utilizzo di questi test nelle scuole, per la specifica attività di screening. Questi vengono già utilizzati negli aeroporti, ma da tempo il ministro insiste affinché siano introdotti anche nelle classi, in modo da velocizzare le attività di ricerca della presenza del Covid-19 tra studenti e insegnanti. Categorie su cui è puntata tutta l'attenzione delle autorità sanitarie dopo la riapertura delle scuole. Dopo le polemiche sulle tempistiche e sulle difficoltà di fare tamponi a tappeto, gli esperti hanno espresso il loro parere favorevole sui test rapidi, che danno risultati in meno di mezz'ora.

Rispetto alla situazione epidemiologica Speranza afferma: "La crescita dei contagi? Da metà agosto i numeri sono peggiorati ma non siamo al livello di altri paesi europei. Dobbiamo mantenere grande attenzione, rispettare le regole. Arrivano mesi non facili e i comportamenti di ciascuno sono fondamentali". E in questo senso, prosegue, il governo e le autorità sanitarie continuano a lavorare per scongiurare un nuovo lockdown: "Dobbiamo lavorare giorno e notte per evitare i lockdown totali, significherebbe far pagare un prezzo enorme al paese e ai cittadini. Tutto dipende dai comportamenti e dalla nostra capacità di tenuta".

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