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Sondaggi politici, per gli italiani sono Zaia e Conte i leader che hanno gestito meglio l’emergenza

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sono i due leader politici più apprezzati dagli italiani per come hanno gestito l’emergenza Coronavirus. Molto alto anche il gradimento per la gestione della crisi sanitaria in Campania, dove il presidente è Vincenzo De Luca. A mostrarlo sono i dati del sondaggio effettuato da Winpoll per il Sole 24 Ore.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sono Luca Zaia e Vincenzo De Luca i presidenti di Regione che più sono stati apprezzati per il loro operato durante l’emergenza Coronavirus. Così come, a livello nazionale, a essere più apprezzato per il suo operato è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il sondaggio effettuato da Winpoll per Il Sole 24 Ore prende in considerazione il gradimento dei leader, nazionali e regionali, durante questa emergenza e il loro operato per provare ad arginare l’emergenza sanitaria.

Sondaggi, l’operato dei leader politici

Agli elettori viene chiesto quale leader politico abbiamo apprezzato di più durante questa crisi sanitaria. In testa c’è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, con il 46% del gradimento. Poi troviamo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al 35%, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al 32%, e Giorgia Meloni al 28%. Scendendo ci sono il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al 23%, quello della Campania, Vincenzo De Luca, al 20%, e poi si torna ai leader nazionali: Matteo Salvini al 20% e Roberto Speranza al 18%. Ancora, più indietro il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al 17%, Silvio Berlusconi all’11%, Nicola Zingaretti al 9%, Luigi Di Maio all’8% e Matteo Renzi ultimo al 7%.

Nonostante l’alto gradimento nei confronti di Conte, gli italiani credono che ci siano stati degli errori di gestione soprattutto da parte del governo nazionale (49%), leggermente meno da parte di alcune Regioni (38%). Solo per il 13% il contagio era inevitabile. Gli italiani si dicono soddisfatti della gestione governativa dell’emergenza nel 45% dei casi, mentre giudizio negativo arriva dal 55%. Nelle singole Regioni i dati sono però molto diversi.

L'operato delle Regioni durante l'emergenza

In Lombardia è soddisfatto il 46%, insoddisfatto il 54%. In Emilia-Romagna invece è soddisfatto il 63%, mentre in Veneto (86%) e Campania (80%) si fanno registrare apprezzamenti record per la gestione da parte delle Regioni. In Toscana, invece, si dice soddisfatto solo il 44% degli elettori. Ma il dato peggiore è quello del Piemonte, dove solo il 27% degli intervistati esprime un giudizio positivo. Va sottolineato che ha risposto di essere molto soddisfatto ben il 46% degli elettori campani e il 43% di quelli veneti, mentre si dicono per nulla soddisfatti il 31% dei toscani e lombardi, oltre al 34% dei piemontesi.

Le intenzioni di voto secondo i sondaggi

La rilevazione prende in considerazione anche le intenzioni di voto degli italiani: in testa c’è sempre la Lega, con il 29,2% dei consensi. Insegue il Pd al 22,4%. Più lontani il Movimento 5 Stelle al 14,1% e Fratelli d’Italia al 13,5%. Forza Italia non va oltre il 5,6%, mentre Italia Viva si ferma al 3,3%. Venendo quasi raggiunta da Azione, ora al 2,8%. Infine La Sinistra si attesta al 2,4%.

Sondaggi, l’Italia durante e dopo il Coronavirus

Gli italiani ritengono che per la ricostruzione economica sarebbe meglio andare al voto, anche se in molti (ma leggermente meno) si dicono favorevoli a mantenere l’attuale governo a Palazzo Chigi. Solo il 15%, invece, punta alla formazione di un governo di unità nazionale. Governo che, per gli intervistati, dovrebbe essere guidato da Mario Draghi. Agli elettori si chiede anche se abbiano smesso di lavorare durante l’emergenza Coronavirus. Ha smesso, in realtà, solo il 23%: gli altri hanno continuato da casa, dalle normali sedi o semplicemente non lavoravano neanche prima. Il reddito degli italiani, inoltre, è rimasto invariato nel 53% dei casi, mentre solo il 18% ha subito una netta riduzione e l’8% un azzeramento del suo reddito.

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