Sondaggi politici, nelle Marche Acquaroli avanti al 50%: il centrosinistra di Ricci si ferma al 44,8

A poco più di due settimane dalle elezioni regionali nelle Marche, la campagna elettorale entra nel vivo. Secondo una rilevazione Ipsos, pubblicata dal Corriere della Sera, la partita vede in vantaggio Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia e governatore uscente, che raggiungerebbe il 50,1% delle preferenze. Lo sfidante Matteo Ricci, europarlamentare Pd ed ex sindaco di Pesaro, si attesterebbe invece al 44,8%.
Il peso del voto disgiunto
Un dato significativo riguarda il cosiddetto voto disgiunto, ossia la possibilità di scegliere un candidato presidente di uno schieramento e una lista di un altro; questa dinamica, secondo Ipsos, premierebbe proprio Acquaroli: otterrebbe più consensi personali rispetto alle liste della sua coalizione, che si fermerebbe al 49,9%. Al contrario Ricci risulterebbe leggermente penalizzato, con il centrosinistra stimato al 45%, leggermente sopra il dato raccolto dal candidato ma non abbastanza per ribaltare l'esito.
Fratelli d'Italia primo partito
Il sondaggio conferma la centralità di Fratelli d'Italia nello scenario politico marchigiano. Il partito di Giorgia Meloni, infatti, si collocherebbe al 25% dei voti, sorpassando nettamente il Pd fermo al 21,6%. Seguono Forza Italia al 7,3% e Alleanza Verdi e Sinistra con il 6,9%, che supererebbe di misura il Movimento 5 Stelle, stimato al 6,5%. Colpisce invece il ridimensionamento della Lega, scesa al 5,9% rispetto al 22,4% ottenuto alle precedenti Regionali del 2020.
La popolarità del presidente
Un altro aspetto che emerge dalla rilevazione è il giudizio complessivo sull’amministrazione uscente: il 57% degli intervistati valuta infatti positivamente il lavoro svolto da Acquaroli, una percentuale che include anche una quota non trascurabile di elettori vicini a Ricci (circa il 35%). Questo consenso trasversale potrebbe rappresentare un fattore decisivo nella conferma del presidente.
Una corsa in salita per Ricci
Il candidato del centrosinistra non parte sconfitto, ma deve fare i conti con due ostacoli pesanti: da un lato la forza consolidata del centrodestra nelle Marche, dall’altro l'eco mediatica dell’inchiesta che lo riguarda per la gestione degli affidi quando era sindaco di Pesaro. Due elementi che rischiano di indebolire la sua campagna, nonostante l’appoggio del “campo largo” e il tentativo di rimobilitare l’elettorato progressista.