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Sondaggi politici, il Pd cresce sull’onda del successo alle regionali. M5s ai minimi dal 2013

Che impatto hanno avuto le elezioni regionali sui partiti politici italiani? L’appuntamento elettorale ha messo in luce diversi punti critici per la Lega di Matteo Salvini, che non solo è risultata sconfitta in Emilia Romagna, ma non ha nemmeno riscosso il successo sperato in Calbria. Il Partito democratico, invece, con la vittoria di Stefano Bonaccini, riprende fiato. Il tutto mentre il Movimento Cinque Stelle continua inesorabilmente nel suo declino.
A cura di Annalisa Girardi
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Le elezioni regionali hanno messo in luce diversi punti critici per la Lega di Matteo Salvini, che non solo è risultata sconfitta in Emilia Romagna, ma non ha nemmeno riscosso il successo sperato in Calbria. Il Partito democratico, invece, con la vittoria di Stefano Bonaccini, riprende fiato. Il tutto mentre il Movimento Cinque Stelle continua inesorabilmente nel suo declino, raggiungendo i minimi storici dalle elezioni del 2013, quando i pentastellati entrarono per la prima volta in Parlamento. Ipsos ha esaminato per il Corriere della Sera le intenzioni di voto degli italiani in seguito alle Regionali: vediamo nello specifico cosa ne è risultato.

La Lega si conferma sempre il primo partito. Nonostante, come detto, le elezioni regionali abbiano effettivamente evidenziato le prime difficoltà del Carroccio, il partito di Matteo Salvini cresce di mezzo punto rispetto alle ultime rilevazioni di Ipsos, datate allo scorso 20 dicembre 2019. Se a fine anno si attestava al 31,5%, all'inizio del 2020 la Lega cresce di 0,5 punti percentuali e va al 32%. Va anche ricordato che, sebbene il Carroccio sia risultato sconfitto nella corsa elettorale in Emilia Romagna, ha comunque riportato nella Regione dei risultati importanti: rispetto alle ultime politiche, infatti, la Lega domenica scorsa ha ottenuto 200mila voti in più.

Molto bene anche il Partito democratico, che cavalca l'onda della vittoria di Bonaccini e sale di 2,1 punti percentuali rispetto all'ultimo esame delle intenzioni di voto, arrivando al 20,3%. Una crescita che ricalca il successo di essere stati in grado di sbarrare l'avanzata della Lega. Ma che deriva anche dalle difficoltà del Movimento Cinque Stelle. Nelle elezioni regionali è stata confermata ancora una volta la profonda crisi del M5s, che agli ultimi sondaggi ottiene un 14%, ben 3,7 punti percentuali in meno rispetto a quanto registrato a fine anno e i minimi storici dal 2013.

Fratelli d'Italia continua invece a salire, posizionandosi sempre più vicino ai pentastellati. Crescendo di quasi due punti percentuali, il partito di Giorgia Meloni passa dal 10,3% al 12% in poco più di un mese. Quasi il doppio dei consensi verso Forza Italia, che pur vincendo le elezioni in Calabria rimane al 6,5% a livello nazionale, in calo di quasi un punto percentuale rispetto ai numeri dello scorso dicembre. Perde qualcosa anche Italia Viva che si attesta al 4,3%. Complice di questo indebolimento probabilmente anche il fatto che Matteo Renzi non abbia partecipato all'appuntamento elettorale regionale, rimanendo quindi dietro le quinte dell'attenzione mediatica.

Per quanto riguarda i consensi verso il governo l'indice di apprezzamento verso il Conte II rimane praticamente lo stesso, al 45%, rispetto al periodo immediatamente successivo all'insediamento dell'esecutivo giallorosso. La fiducia verso il presidente del Consiglio si attesta a 50 punti, in ripresa dopo le elezioni, confermando così Giuseppe Conte come il politico più apprezzato. Di seguito troviamo Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con 42 e 41 punti ciascuno: e se il leader leghista è cresciuto di 4 punti rispetto alle ultime indagini, la Meloni aumenta i consensi verso di lei di cinque punti. Buoni risultati anche per Nicola Zingaretti, che guadagna tre punti e raggiunge un indice del 27.

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